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martedì 24 novembre 2009

Il presepe,il Natale,le poesie(foto del presepista Francesco Ajello)-cliccate per il video



Amiche ed amici,
Natale per noi che abbiamo una certa età voleva dire presepe:presepe in chiesa-in classe-a casa.
A scuola,oltre che a preparare la lettera di Natale,bisognava imparare a memoria qualche poesia.
Io ricordo ancora questa,se non vado errato di Guido Gozzano.

NOTTE SANTA

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe
Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

È nato!

Alleluja! Alleluja!

È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.
È nato!

Alleluja! Alleluja!

Cercate di ricordare anche qualche poesia o qualche particolare.A proposito di particolari ricordo ancora la mia scena muta in prima elementare davanti al presepe.
che avevamo allestito nella scuola di Via San Vincenzo a Giurdignano. Portavo in mano una matassa di lana .....e incominciai la poesia....".questa è una matassa di lana che ha filato la mia nonna"....poi.....niente....e non ricordo ancora adesso nulla.Diventai tutto rosso e scoppiai a piangere nonostante la mia insegnante Anna Lanzilao mi suggeriva le parole per continuare.

Un caro saluto
Gioacchino Vilei

venerdì 20 novembre 2009

Ricetta Salentina-la scapece Gallipolina-di Palma D'Onofrio



Ciao amiche ed amici,
ecco qui un'altra ricetta Salentina a cura di Palma D'onofrio

"la scapece Gallipolina"

Un po' di storia
La scapece Gallipolina è piatto tipico della città di Gallipoli. Per alcuni il nome “scapece” viene da “esca di Apicio”, da Apicio Marco Gario, il gastronomo romano dell’età augustea che fece preparare per primo la scapece. Per altri invece proviene dall’arabo sikbag, che vuol dire pesce marinato. Nelle dispense delle famiglie non mancava mai. La scapece è infatti nata dall’esigenza di conservare il pesce e far fronte ai lunghi periodi di carestia. Il consumo di scapece è strettamente legato alle feste tradizionali e alle fiere.


Il necessario
I pesci adoperati sono: zezzo (pupiddhu, masculari e fimmineddhe), garizzo (masculari e fimmineddhe), latterini (minocia e trenula) boghe piccole (ope).
Gli altri ingredienti: pan grattato ricavato dal pane di grano duro decorticato ed essiccato fino ad ottenere una colorazione giallognola, aceto, zafferano.

Procedimento
Ecco la ricetta secondo i canoni della tradizione.
Il pesce che deve essere freschissimo viene selezionato in modo da scartare gli esemplari maltrattati e i residui di alghe. Quindi viene fritto in olio d’oliva abbondante. Poi sistemato nelle calette, i mastelli di castagno provenienti dalla Calabria.
Il pangrattato che deve avere un aspetto grossolano, sbriciolato viene imbevuto di aceto e zafferano.
Nel mastello di legno si creano strati di pesce e pane allo zafferano e aceto e così via, fino ad arrivare all’orlo. Il pesce è pronto per il consumo dopo qualche giorno.

Palma D'Onofrio


Un caro saluto a tutti voi

Gioacchino Vilei

venerdì 13 novembre 2009

Il mio Natale di tanti anni fà-usi-costumi-tradizioni del Salento(cliccate per vedere il video)


Ciao amiche ed amici Salentini e non,

ormai in giro si sente già aria di Natale e proprio per questo voglio dare a tutti voi che visitate questo blog la possibilità di lasciare qui un pensiero,un augurio,una ricetta,una vostra esperienza o racconto di Natale di un tempo,di un Natale di oggi in qualsiasi parte dell'Italia e del mondo.

L'anno scorso vi avevo già riproposto una mia poesia dialettale dedicata alle mie figlie sul mio Natale di tanti anni fà quando ero bambino dove parlo di usi e tradizioni di un tempo che ormai sono in disuso.

Voglio riproporvela innanzitutto per quanti non hanno avuto l'occasione di leggerla ma soprattutto perchè il ricordo di quei tempi mi emoziona.

Per chi invece volesse cimentarsi con delle ricette tipiche Natalizie Salentine deve guardare i miei post sull'argomento.

Se decidete di trascorrere il Natale nel Salento potete guardare anche gli annunci pubblicitari che compaiono nel blog e comunque sono sempre a disposizione per chiarimenti e informazioni in merito

Insomma anche se manca un pò di tempo a Natale aspetto i vostri post per rivivere in tempo utile le emozioni che sicuramente ognuno di voi ha nel cuore.


NATALE
(dedicata alle mie figlie:Annalisa-Silvia-Stefania)

Fije mei,
lu Natale de tanti anni rretu
quannu iou eru piccinnu comu ui
nautra cosa era.
Nove giurni prima de Natale,
la nuvena ncuminciava
e lu papà osciu
la mmane mprima se zava
e poi tuttu nsunnatu
alla chiesa rriava.
Tu scendi dalle stelle
se cantava e
aria de festa se sintia.

Alla scola poi,
la letterina de Natale sescrivia
e la recita e la poesia se mparava.
La notte de natale,
tutti riuniti nanzi lu cantune
le mengule se cazzaune
e a "chirifì chirifò scicaune.

Lu girnu de natale
cullu vestitu nou
a missa sciane.
A menzatie
la letterina de natale sutta
lu piattu de patrima mintia
li sordi spittava
ca li simenti e li lupini
mera ccattare.

Tante belle cose se mangiaune
ma specialmente le pittule
le cartidrhate e li cunfritti cullu mele.
Nun c'erene tutti li regali de moi
ca tiniti ui a Natale
sutta l'albero:sia ca li regali
se faciune alla festa
della befana,sia ca
nun c'erene li sordi de moi.

Quistu era lu Natale
de lu papà osciu,povero ma bellu:
quannu divintati cranni
cuntatulu puru alli fiji osci

(traduzione)

NATALE
Figlie mie,
il Natale di tanti anni fà,quandoero piccolo come voi, era un'altra cosa.
Nove giorni prima di Natale,incominciava la novena,vostro padre la mattina si alzava presto e arrivava in chiesa assonnato.
Si cantava "tu scendi dalle stelle" e si sentiva aria di festa.
Alla scuola si scriveva la letterina di Natale,si faceva la recita e si impararva una poesia.
La notte di Natale tutta la famiglia era riunita vicino al camino,si schiacciavano i pinoli e si giocava.
Il giorno di Natale,si andava a messa col vestito nuovo.
A mezzogiorno,si metteva la letterina, preparata a scuola, sotto il piatto del papà per fare una sorpresa e si aspettavano i soldini perchè con quelli si comprava i lupini .
Si mangiavano delle ottime pietanze ma soprattutto i dolci tipici del salento:pittule-cartellate e strufoli col miele.
Non c'erano tutti i regali che avete voi adesso sotto l'albero;sia perchè non era usanza farli a Natale ma della festa della befana e soprattutto perchè non si navigava nell'oro.
Questo era il Natale di vostro papà:povero ma bello,.
Quando diventerete grandi ,raccontate tutte queste cose ai vostri figli.


Un abbraccio

Gioacchino Vilei

La puccia-la vigilia dell'Immacolata-7 dicembre


Ciao amiche ed amici Salentini e non,
sicuramente chi frequenta il Salento avrà visto nei mesi estivi la sagra della puccia un pò in tutto il Salento e in modo particolare nei comuni di Ugento,Cocumola,Tuglie,Novoli.

Io invece voglio parlarvi della puccia,di questa tradizione del giorno prima dell'Immacolata Concezione,il 7 dicembre.

Ricordo ancora,infatti,quando da ragazzo con degli amici andavo a trovare delle amiche in campagna che raccoglievano le ulive.Si andava a mezzogiorno per mangiare insieme la puccia e bere un bicchiere di vino.

La puccia è un pane tipico del Salento.Si tratta di pane di grano duro,però impastato con più acqua per tenerlo un pò più soffice.Ha la forma tonda e piccolina con l'aggiunta nell'impasto di olive nere.(ved foto)
In questa circostanza la puccia si guarniva di tonno,capperi,pomodori e peperoni.

Per chi volesse preparala in casa ecco la ricetta.

Ingredienti
# 1 kg farina
# 1 e 1/2 bicchiere di olio extra vergine di oliva (pugliese!)
# 1 cubetto di lievito di birra
# acqua
# sale
# 2 cipolle
# 8 pomodori
# 300 gr olive nere
# capperi
# origano
# peperoncino

Preparazione

Impastare la farina con acqua, lievito, sale e 1 bicchiere di olio extravergine di oliva. Dovete inmpastare al punto che sembri pasta per pizza. Lasciare lievitare 2 ore. Prendere una padella e fare soffriggere la cipolla tagliata a fette spesse, l’origano e il peperoncino. Aggiungere i pomodori tagliati a cubetti e lasciare cuocere circa 15 minuti. Togliere dal fuoco e aggiungere le olive intere e i capperi. Accendere il forno a 250°. A questo punto occorre versare il sugo nell’impasto e mischiare. Se l’impasto risulta troppo liquido, aggiungere un po’ di farina. Fare delle focaccine un po’ spesse e del diametro di circa 10/15 cm.
Disporre le focaccine su una teglia precedentemente infarinata e lasciar cuocere per circa 40 minuti.

Un caro saluto
Gioacchino Vilei

mercoledì 11 novembre 2009

San Martino-usanze nel Salento(cliccate qui per vedere il video)

Ciao amiche ed amici Salentini e non,
c'è un detto che recita"paese che vai,usanze che trovi"-
Anche per San Martino,nel Salento,ci sono delle usanze diverse rispetto a Milano e a tutto il nord-
Il giorno di San Martino è un'occasione per stare insieme agli amici,fare quattro chiacchere e bere il vino novello(possibilmente senza ubriacarsi).
Ricordiamo invece tutti la famosa poesia di Giosuè Carducci "San Martino"-che abbiamo imparato a memoria alle elementari.
Oggi,sul gruppo di facebook,"cultura salentina"Giancarlo Budano,ha pubblicato l'articolo che segue che descrive molto bene questa usanza.

San Martino
11 Novembre 2009 di Pier Paolo Tarsi


Due personaggi copertinesi d’inizio novecento: Vincenzo Raganato in compagnia di un suo amico (gentilmente concessa dalla docente Flavia Tarantino)
11 novembre di un paio d’anni fa. Milano. Ora di cena. Mi annoiavo e presi il telefono. «Che fate di bello stasera?» esordii da un capo dell’apparecchio, e, dall’altro, molto più a Sud di dove fossi io, a mille e più chilometri di distanza, un mio vecchio amico mi rispondeva sbigottito e forse già un po’ brillo: «Comu cce sta facimu!? Osce è santu Martinu, no!?» («Come cosa facciamo?! Oggi è san Martino no!?»).

La risposta stava a significare che la mia domanda risultava davvero pleonastica e superflua, perché a San Martino nel Salento tutti sanno cosa si fa, persino i bambini, costretti per l’occasione a recitare di mattina, nelle aule scolastiche, le solite poesie inneggianti al Santo e, di sera, a seguire i genitori ai raduni per i grandi cenoni in nutrita e chiassosa comitiva, con il giovane vino in tavola a troneggiare da protagonista assoluto della nottata, quando, al calare delle prime tenebre, la rievocazione delle virtù del Santo vengono spodestate dal mondano tintinnare continuato dei calici di vino novello. Già, non mi ero neanche accorto, di là dove ero in quei giorni, che fosse giunta la beata sera di San Martino!

Questa ricorrenza conserva infatti ancora – per quanto io sappia – una sua specifica valenza significativa e un suo rituale obbligato solo nel Salento, terra dove al Santo si dedica una festa comandata e importante, allegra, profana e gaudente, occasione per la quale secoli e secoli di cristianesimo non sono ancora bastati a sovrapporre un significato religioso al più pagano, dionisiaco, atavico e tuttora superstite inneggiare di un mondo contadino all’avvenuta vinificazione del dono strappato con fatica alla madre-terra.

Per questa ricorrenza allora in alto i calici e versi in abbondanza del poeta copertinese Antonio Gala, capaci di restituire alcune tonalità dell’atmosfera delle notti di santu Martinu.

Ah, dimenticavo, la mia serata milanese trascorse pacatamente, con un film discreto e qualche goccio di un vino passabile a farmi compagnia, bevuto in ogni caso allegramente, alla salute della mia terra e degli amici lontani, chiacchieroni, brilli e per l’occasione senza dubbio molto indaffarati.

di Antonio Gala

SANTU MARTINU

Si scarfannu la sera ti Santu Martinu

annanzi allu fuecu, cu nu ‘rsulu ti vìnu.

Eranu sprinzate li utti e li uzzeddre,

cu sapuranu lu casu puntu e li nuceddre.
Si scaldavano la sera di San Martino,

vicino al camino, con un boccale di vino.

Si stappavano le botti ed altri recipienti

per gustare formaggio punto e vari ingredienti.

Un caro saluto a tutti voi
Gioacchino Vilei

martedì 10 novembre 2009

Sei salentino se.....pregi e difetti dei salentini(cliccate qui per vedere il video)

Ciao amiche ed amici,
vi ho parlato del Salento e adesso anche dei salentini,"brava gente"-
Quello che segue è un vademecum anche scherzoso sui Salentini che gira su internet e nei gruppi di facebook
E' anche vero che non tutti i Salentini sono così:c'è chi ha qualche difetto o pregio in più,ma sostanzialmente hanno il cuore in mano,pronti sempre a darti una mano nei momenti di bisogno.
Personalmente,per esempio,non condivido alcuni passaggi del vademecum ma mi sento sempre salentino e non me ne vogliano gli amici Milanesi.


Sei salentino se...


· sei salentino se pur non avendo un lavoro e un euro in tasca offri il caffè al bar ai tuoi amici!

· ..sei salentino quando ti lamenti sempre della tua città e quando sei fuori la vanti come se fosse il paese delle meraviglie!!!

· sei salentino se quando vivi fuori, almeno 1 volta al mese ricevi il pacco che ti manda tua madre da giù con tutte le cose tipiche!

· sei salentino se ami la tua terra e ti fai le vacanze nei tuoi posti di mare

· sei salentino se, pur vivendo al Nord da dieci anni, non hai perso una virgola del tuo meraviglioso accento!!( puru ca tutti te pijiane pe culu!)

· sei salentino se trovi un portafoglio per terra e te futti tutti li sordi..(e puru lu borsellinu se è buenu)

· sei salentino se parcheggi la macchina in quinta fila e dopo ti lamenti pure perché ti hanno fatto la multa

· sei salentino se per fare 100 metri prendi la macchina!!!!

· sei salentino se quando devi andare da una parte inizi a ripetere all’amico:MENA, MOVITE, MANISCIATE!!!

· sei salentino se odi i baresi e per insultare qualcuno usi la frase: STU BARESE DE MERDA

· sei salentino se hai la felpa SALENTO 12 per l’inverno e per l’estate la maglietta SALENTU, LU SULE, LU MARE, LU JENTU

· sei salentino se già quando hai un anno sai ballare la pizzica e suonare il tamburello

· sei salentino se hai la marmitta modificata e i neon blu nella macchina

· sei salentino se le parole “pizzicarella mia pizzicarella, lu caminatu tou pare ca balla” le senti cantare in 20 paesi diversi in una sera d’estate

· sei salentino se vai allo stadio con la macchina piena di gente vestita giallo rossa, con la sciarpa dietro Forza Lecce, e canti CI NU ZUMPA NU BARESE E’ E’!!

· sei salentino sei hai tutti i cd dei sud sound system e quando sei al Nord li fai sentire a tutta la comitiva

· sei salentino se quando stai in mezzo al traffico litighi con tutte le macchine vicine e bestemmi i morti a tutti

· sei salentino se abiti in un paesino di 1000 abitanti e conosci tutti

· sei salentino se ad ogni rumore che senti ti affacci a vedere chè è successo

· sei salentino se parli cu tutti e gridi pure che la persona a cui parli ti sta a 10 cm di distanza

· sei salentino se vai al militare perché non sai che fare del tuo futuro

· sei salentino se dopo 3 ore che conosci una persona la inviti a Lecce per le vacanze estive

· sei salentino se parcheggi la macchina ai parcheggi abusivi e per te è tutto normale

· sei salentino se al parcheggiatore abusivo dai manco 50 cent tantu cu te lu cacci de nanzi



· sei salentino se trovi normale vedere 3 ragazzi che vanno in giro tutti su uno scooter

· sei salentino se almeno una volta nella vita sei stato raccomandato!!!

· sei salentino se vai ogni anno alla Notte Della Taranta puru ca stai alla svizzera

· sei salentino se alla Notte Della Taranta arrivi cu le damigiane de mieru pe tutti

· sei salentino se quando vai in macchina alzi la musica a palla

· sei salentino se commenti quello di prima con la frase:STU NZALLU!!

· sei salentino se alle elezioni provinciali hai dato il voto a Vendola solo perché Fitto aveva fatto schifo

· sei salentino se quando incontri fuori dalla puglia un tuo concittadino che nn avevi mai cagato in città,ci parli come se usciste insieme da una vita!

· sei salentino se ascolti i Negramaro anche se non ti piacciono perché sono di Lecce

· sei salentino se ti compri le cinture firmate…dai mori in via Trinchese

· sei salentino quando dici di non essere permaloso e ti incazzi ad ogni appunto che ti fanno!

· sei salentino se scrivi sui muri con le bombolette ODIO BARI e BARI MERDA

· sei salentino se almeno una volta nella tua vita usi i proverbi: "Lu cane sècuta lu strazzàtu"; "Ogni petra azza parite”; "Quandu addhu no teni, cu mammata te curchi".

· sei salentino quando vivi al nord e almeno una volta al giorno ti viene nostalgia della tua terra e della sua gente!

· sei salentino se ridi anche nelle situazioni drammatiche e fai divertire la gente

· sei salentino se vai al Nord per lavorare per la tua famiglia

· sei salentino se te faci a quatthru cu faci nu favore all’amicu

· sei salentino se lavori a nero pure tutta la vita

· sei salentino se passi l’estate tra dance hall e sagre di paese

· sei salentino quando la gente ti definisce simpatico “cu dd’accentu!”

· sei salentino se ti mangi lu purpu, la pitta, e ti bevi Primitivo di Manduria accompagnato dai taralli

· sei salentino se il sabato sera vai a ballare solo se hai gli omaggi

· sei salentino se sulla spiaggia cerchi di abbordare le ragazze con i fischi anche se sei un cesso

· sei salentino se hai sempre un sorriso e un consiglio per gli amici

· sei salentino se ti chiamano “terrone” al Nord e non ti offendi, anzi…

· sei salentino se hai un soprannome che ti danno gli amici del paese

· sei salentino se in estate la prima volta che ti abbronzi, ti ustioni e spelli

· sei salentino se anche se nn hai un lavoro scorazzi in giro con il macchinone!

· sei salentino se per richiamare gli amici gridi “VAGNONIII!!!”

· Ma sei salentino soprattutto quando non ti vergogni della tua terra e ricordi sempre il luogo dove sei nato. Quando la esalti per il mare e la buona cucina, il sole caldo anche d’inverno, per l’ospitalità della gente e per tutte le bellezze che la rendono una terra splendida!!!





Un caro saluto a tutti voi

Gioacchino Vilei



venerdì 6 novembre 2009

Cummare e cumpare-termini Salentini


Ciao amiche ed amici,
abitando o visitando il Salento avrete sicuramente sentito i termini"cumpare o cumare" e la gente ci tiene molto a pronunciarli .Avrete anche sentito "cumpare mesciu Renato o cumare mescia Tina per esempio.

Questo perchè la persona in oggetto oltre ad essere cumpare o cumare è anche mesciu o mescia.(ved il mio argomento successivo)

Il termine sostanzialmente si riferisce a chi ha battezzato o cresimato una persona, e poi si usa anche per i testimoni di nozze.

Sentirete parlare anche di cumpare o cumare di San Giovanni quando si tratta della prima persona che si è battezzata o cresimata.

Si instaura quindi un senso di rispetto e amicizia tra i compari e le comari,rispetto che viene poi ad accrescere se sono anche "mesci o mesce".

Un caro saluto a tutti
Gioacchino Vilei

giovedì 5 novembre 2009

Mesciu-Mescia-termini dialettali Salentini

(mesciu Arturu di Giurdignano-papà di Gianni Benegiamo che gentilmente ci regala questa foto)



Ciao amici ed amiche,

se vivete o avete visitato il Salento siete certamente incappati in termini quali "mesciu e mescia"

A dire il vero ora si usano molto poco rispetto agli anni passati.

Possiamo tradurre il termine mesciu e mescia,in maestro e maesta.Vale a dire persone esperte in una determinata arte lavorativa.

Se non siete giovanissimi, come me, ricorderete sicuramente i mesci e le mescie dei vostri paesi.Personaggi,persone molto schette,professionalmente preparate,persone per bene insomma.

Ricordo ancora infatti alcuni personaggi di Giurdignano che erano conosciuti e stimati da tutto il paese e professionalmente molto validi.

Mio papà veniva chiamato Mesciu Luca e faceva il barbiere.Mesciu Arturu-Mesciu Totu -Mesciu Saveriu e Mesciu Arfretu facevano i calzolai.Mesciu Totu Macu, faceva il fabbro ferraio e costruiva anche traini.Mesciu Cicciu faceva il manescalco. Tra le mesce ricordo, Mescia Tetta e Mescia Parmina che avevano un negozio di generi alimentari-Mescia Lisa e Mescia Telina facevano le sarte.

C'è anche da dire che questi termini venivano usati per indicare il maestro e la maestra della scuola elementare.

Il termine mesciu veniva e viene anche usato in forma un pò burlesca "mesciu,osci c'è sunamu?"Maestro(inteso come maestro di banda),oggi che suoniamo?-conoscendo già la risposta ,nel senso che suonano lo stesso pezzo d'opera perchè non ne conoscono altri.

Un caro saluto a tutti
Gioacchino Vilei

mercoledì 4 novembre 2009

Le torri costiere della penisola Salentina


Ciao amiche ed amici,

altra caratteristica del Salento è quella delle numerose torri lungo la costa.Se siete o venite nel Salento avrete modo di scorgere torri di varia mole e grandezza che quasi certamente furono utilizzate come postazioni di avvistamento o di segnalazione di un pericolo imminente.
Le coste,che rappresentano lo scenario fondamentale entro cui queste costruzioni si inseriscono,sono state nei secoli porzioni di territorio di fondamentale interesse logistico,sia in quanto punto di primo approdo per popolazioni in arrivo,sia come punto di partenza per spedizioni verso terre lontane.
Queste spedizioni hanno avuto come fine l'ambiziosa conquista di nuovi territori o,più semplicemente, il trasporto o lo scambio di merci e di culture che ne conseguiva.
Le tipologie delle torri costiere erano due:-torre a pianta quadrangolare,il cui vantaggio era costituito dalla possibilità di un buon piazzamento delle artiglierie su quattro lati della costruzione
-torre a pianta circolare,il cui vantaggio era legato alla migliore resistenza alle sollecitazioni statiche e dinamiche.

Cerchiamo di vedere insieme alcune torri partendo da Otranto e dirigendoci verso Lecce seguendo la litoranea.
Abbiamo la
torre Fiumicelli(Otranto)-torre del serpe(otranto)-torre dell'orte(Otranto)-torre Specchia Ruggeri(comune di Melendugno)-Torre San Foca(comune di Melendugno)-torre Roca Vecchia(comune di Melendugno)-torreDell'Orso(comune di Melendugno)-Torre Sant'Andrea(comune di Melendugno).

Se partiamo, invece, da porto Badisco verso Santa Maria di Leuca abbiamo
torre Sant'Emiliano(porto badisco)-torre Minervino, a cui si riferisce la foto(porto Badisco)-torre Miggiano(comune di Santa Cesarea Terme)-torre del Lupo(comune di Diso)-torre Andrano(comune di Andrano)-torre Sasso(comune di Tricase)-torre Palane(comune di Tricase)-torre Naspre(comune di Tiggiano)-torre Specchia Grande(comune di Corsano)-torre porto di Novaglie(comune di Gagliano del capo)-torre dell'Omo Morto(comune di Castrignano dei greci)-
Anche il versante ionico è ricco di varie torri ma vi tralascio la descrizione.

A chi volesse approfondire l'argomento consiglio di leggere il libro di Caterina Ferrara,con introduzione di Carmelo Carangelo edito da Progeca edizioni dal titolo"le torri costiere della penisola salentina".Qui potete trovare tutte le informazioni sull'argomento.
A tutti consiglio invece di fare una bella passeggiata e ammirare queste torri e la incantevole costiera Salentina.
Un caro saluto
Gioacchino Vilei

domenica 1 novembre 2009

I pezzetti di cavallo-ricetta Salentina dell'amico cuoco Giuliano Longo



Ciao amici Salentini e amanti del Salento,
vi trascrivo un'altra ricetta d'un tempo passato dell'amico Giuliano Longo,cuoco e Giurdignanese.
"i pezzetti de cavallu"

Ricordo ancora il profumo di questa pietanza e soprattutto "a puteca da Dunata"in piazza a Giurdignano negli anni 60.Con gli amici,la domenica sera, si andava a mangiare questa pietanza o i tordi.Vi posso assicurare che il profumo e il gusto di queste pietanze le ricordo ancora adesso.

Ed ecco la ricetta.Agli amici del nord dico che va bene anche accompagnata dalla polenta.

INGREDIENTI:
2 kg di polpa di cavallo,meglio anche se c'è un pezzo di muscolo,10 foglie di alloro,una cipolla(c'è chi usa l'aglio)-1- peperoncino secco,olio buono del Salento o extra vergine d'oliva,un cucchiaio di pepe in grani,100 gr di conserva di pomodoro(doppio concentrato)-

ESECUZIONE
Prendere una casseruola,riempirla d'acqua fredda,mettere la carne,parte dell'alloro e il pepe in grani,salarla leggermente e far cuocere la carne fino a metà cottura,per circa un'ora e mezzo;schiumare l'acqua durante questa fase di cottura,scolare la carne,sciacquarla sotto l'acqua corrente e tagliarla a fette dello spessore di un centimetro circa e larghe circa 7-8 centimetri.
Quindi,prendere un'altra casseruola ,mettere mezzo bicchiere d'olio,far imbiondire la cipolla tritata(o aglio) insieme al peperoncino,versare dentro la conserva e farla soffrigere un pò,unire il restante alloro,4-5 mestoli d'acqua,portare ad ebollizione e unire i pezzetti di cavallo,aggiustare di sapore salando e farli cuocere finchè la carne non risulterà cotta.
Se durante la cottura il sugo dovesse asciugarsi troppo,aggiungere ancora un pò d'acqua.
Importante che a fine cottura il sugo rimasto abbia la consistenza di una salsa al pomodoro.
Buon appetito........provate a fare la ricetta....e grazie a Giuliano.
Un caro saluto
Gioacchino Vilei

mercoledì 28 ottobre 2009

Il braciere(a frascera)-nel salento



Ciao amici ed amiche,
non so quanti di voi ricordano ancora il braciere "a fraschera".

Era un recipiente in lega di metallo destinato a contenere la brace ardente per riscaldare un locale.

Si adoperava negli anni 50/60 ,ove non esistevano i moderni inpianti di riscaldamento.

La sera " a frascera" era un punto d'incontro,soprattutto nei mesi invernali per conversare e per riscaldarsi.


Antonio Damiano,un poeta salentino descrive benissimo questi momenti nella sua poesia "dha frascera"(tratta dal suo libro "voci del Salento")-


Ecco la poesia:


Ntornu dha frascera,tiempu rreta,

vitivi dhe famije ccote ccote,

a sciurnata fuscia queta queta

e quante cose se cuntaune dhe ote!


Cu nu beddhu focu ntra dha frascera

e lu friddu ddha ffore ca mpetravi,

quiru ca sintivi paria se vvera

e puru ntra llu core te scarfavi.


Lu rusariu e li cunti se ticiune

quannu se ncucchiaune tutte e vicine

e t'a frascera risi e cautu ssiune

puru ca erene tiempi culle spine.


"fiata forte",fiju,su ddhu craune,

u focu mpizzicatu cu mmantene

ca teni ncora crestu lu milune

e te lu munnu ha ccanuscire e pene;


Ste cose te sintivi sempre tire

puru ca quarch'ota nu tte piacia,

poi capivi cce bbulia dhu sire

ca te l'anni dhu pisu se sintia.


Moi,nu sse sentine cchiui i cunsiji,

a gente crite ca capisce tuttu,

se acchine picca i siri culli fiji

e dhu bellu te prima s'haie ruttu.

(Antonio Damiano)-


Chi ha la mia età ricorderà spero con piacere questi momenti,momenti tristi e allegri ma sempre importanti per tutta la famiglia.


Un caro saluto


Gioacchino Vilei

martedì 27 ottobre 2009

La gente del Salento,con il cuore in mano(cliccate qui per vedere la preparazione delle orecchette)


Ciao amiche ed amici,


oltre lla cultura,tradizione,storia,buona cucina,mare meraviglioso nel Salento,non dimentichiamo


la "sua gente"-Brava gente,semplice e con il cuore i mano.Sempre pronta a darti una mano.


Vi ho già parlato dell'amica Giulia(74 anni e non sentirli)-


E' venuta a trovarmi a Milano e anche qui non ha potuto fare a meno di far sentire agli amici del


pianerottolo "la pasta fatta in casa"-


Allora amici,se amate anche la semplicità delle persone,anche per questo non potete fare a meno


di programmare una vostra visita nella terra nobile del Salento.


Un caro saluto


Gioacchino Vilei

venerdì 23 ottobre 2009

Un grande tenore nato a lecce nel Salento:Tito Schipa(cliccate qui per vedere il video)

Ciao amiche ed amici,

il tenore Tito Schipa nacque a Lecce il 27.12.1888-Ha cantato,tra l'altro,una canzone per

Lecce.

Parlando di Lecce dice...."nu paradisu nterra si pe mie"-Una frase che dice tutto il suo

amore per questa città.

Ascoltate e guardate il video,ve ne convincerete.

Un caro saluto a tutti voi.

Gioacchino Vilei

giovedì 22 ottobre 2009

Passeggiare a piedi o in bicicletta nelle campagne del Salento(cliccare qui per vedere il video)


Ciao amiche ed amici,

per chi ama la natura,il Salento e le sue campagne è l'ideale.A piedi o in bici infatti potete fare tranquillamente una bella passegiata a contatto con la natura,con gli olivi caratteristi proprio di questa zona.Andando a piedi,se dovesse piovere,avete anche la possibilità di ripararvi in queste piccole casette(ved foto) chiamate in dialetto "pajari"-


A quanti Salentini che sono lontani e hanno nostalgia di queste cose dedico la canzone del nostro cantante corregionale,Albano Carrisi.


Un caro saluto a tutti voi


Gioacchino Vilei

martedì 20 ottobre 2009

Gli orologi nelle piazze del Salento


Ciao amiche ed amici,

chi abita nel Salento,ma penso in tutta Italia,di solito in piazza c'è la torre con l'orologio.Questi orologi rappresentano la nostra storia,la nostra cultura,la nostra tradizione.

Spesso però questi orologi non funzionano o funzionano male.


Mi riferisco in particolare all'orologio di Giurdignano che per un lungo periodo non ha funzionato oppure i rintocchi non corrispondevano alle ore effettive.


Soprattutto in estate i turisti e chi abita nelle vicinanze si lamenta.


Non dimentichiamo che negli anni 50/60 questo orologio era molto importante perchè non tutti possedevano un orologio in casa.Poi sempre a Giurdignano fu messa una sirena che suonava la mattina alle otto, penso per chi doveva andare a scuola;alle 12 per indicare ai contadini che stavano in campagna che era mezzogiorno. E poi suonava alle 16 forse per indicare ai contadini che era finita la giornata lavorativa.

La sirena ora non c'è più e non nevedo neppure la necessità-


Insomma si possono rivedere le modalità dei rintocchi.Per esempio interromperli dalle ore 22 alle ore 7 del mattino,come succede a Bologna ;si può vedere di far suonare l'orologio ogni ora ma l'orologio deve funzionare per tutto quello che ha rappresentato.


Un invito quindi agli amministratori di Giurdignano,del Salento e di tutta Italia a tenre sempre funzionanti questi orologi.

Un caro saluto a tutti

Gioacchino Vilei

Segna...segna...poi passa u papà cu paca

Ciao amiche ed amici,
non so quanti di voi ricordano questa espressione che veniva pronunciata da un figlio o una figlia quando si andava soprattutto in un negozio di generi alimentari."segna....segna...poi passa u papà cu paca"-

Siamo alla fine degli anni 50 e sicuramente per tutti gli anni 60 quando le famiglie,soprattutto nei paesi agricoli come il mio, non avevano a disposizione tanti soldi.

Allora si mandava un figlio /a per comperare qualcosa soprattutto da mangiare ma non solo e si diceva al negoziante di "segnare"-di annotare su un quaderno,la spesa che veniva fatta,la data e il relativo importo.

Poi passava il papà a pagare....quando?.....quando era possibile,quando si ricevano i soldi del tabacco o delle ulive o della disoccupazione.

Ringrazio a nome di tutti quelli che hanno vissuto queste situazioni i commercianti che avevano veramente un cuore d'oro perchè non solo "segnavano" ma spesso aspettavano con tanta pazienza e capivano le esigenze dei cittadini.

Ora non c'è più quest'usanza ma purtroppo c'è ancora tanta gente che non arriva a fine mese col proprio stipendio.

Mi auguro che i nostri governanti tengano presenti queste cose e che venga debellato dal nostro parlare quel detto dei nostri padri.
"ci mangia cu ddo carze e ci mancu cu una"(chi mangia insomma due volte e ci non riesce a mangiare neppure una)

Un abbraccio a tutti voi

Gioacchino Vilei

sabato 17 ottobre 2009

Gioacchino Vilei e la sua Giurdignano(foto dell'amico Renato D'Aurelio -cillate per vedere anche il video))


Care amiche ed amici,

un saluto a tutti voi.

Vi invito a lasciare un commento al fine di migliorare questo blog.

Ammirate la bellissima foto dell'amico Renato "giurdignano di notte" con in primo piano "u pajaru"

Un affettuoso saluto da parte di


Gio' o Gion a Milano-CChino a Giurdignano,il mio paese di origine:un piccolo centro nel salento

mercoledì 14 ottobre 2009

Il tabacco e le tabacchine nel salento(Clicca qui per vedere il video)




Ciao amiche ed amici,
la coltivazione del tabacco anticamente era assoggettata a delle regole.A chi ne faceva richiesta veniva assegnata una superfice da coltivare con un quantitativo in proprorzione da piantare.Tutto era controllato da finanzieri e quindi dallo Stato.Una fatica enorme per piantare,raccogliere e seccare il tabacco.
Poi negli anni 80/90 -i mezzi meccanici hanno alleviato queste fatiche.Il prodotto veniva venduto alle manifatture dove lavoravano le cosidette tabacchine(ricordo ancora che mia madre mi diceva che andava alla manifattura ad Uggiano a piedi durante la guerra del 40/46)che provvedevano alla lavorazione e trasformazione del tabacco in sigarette.Le tabacchine furono impegnate nel corso degli anni nelle varie lotte per la rivendicazione dei propri diritti(ved video).
Oggi il tabacco nel Salento è quasi un ricordo.Per diversi anni lo Stato ha pagato i cittadini per non coltivare il tabacco a causa della diminuzione dei consumi di sigarette.
Una delle foto in questo post si riferisce proprio agli anni 70(Via Circo-Giurdignano)-vicino casa mia ,ai "tiraletti "-dove veniva lasciato il tabacco,infilato nelle "nserte"-perchè essiccasse al sole.
Antonio Damiano,uno scrittore Salentino,che ho avuto il piacere di conoscere ad un incontro organizzato dall'associazione culturale Pugliese di Milano,fotografa questa realtà,in una sua poesia che ora vi trascrivo.
"Quannu se facia tabaccu"
Quarch'annu rreta,quira t'u tabaccu,
era nna fatica ca te tinia
ttaccatu cullu tiempu e cullu saccu
già te quannu a sciurnata lluciscia.
Quannu s'erine mpizzare dhe chiante,
li cunti le famije se vitiune
e dhe fimmine l'iune fare sante
ca cu nne caccine e spese sapiune.
E quanta te acqua e sule su ddha terra,
pe' dhu tabaccu cu vvanzava mutu
e cullu tiempu fiaccu se facia cuerra
ca nu ccriscia come nu patutu!
Ricordu ncora quannu nc'era a ccota,
ci faticava,picca se vitia
ntra ddhi filari tantu tisi,ogn'ota,
finchè l'urtima foija rrimania.
E quant'erine belli dhi mumenti
quannu dhe foije s'iune nfilare
e puru ca nu tte tuccava nienti,
spicciavi llecru sintennu cantare.
Sulle nserte dhu tabaccu siccatu,
a ppisu vinia poi vinnitu,
ma,dopu,a ci cchiui s'ha mmaliziatu
e piccatu c'an fumu se n'è sciutu.
Un caro saluto
Gioacchino Vilei

Gli ulivi nel salento-(clicca qui per vedere il video)


Ciao amiche ed amici,
visitando il Salento sarete certamente colpiti da queste distese di alberi d'ulivo.E' uno spettacolo bellissimo.Ora le olive vengono raccolte con i mezzi meccanici ma sino agli anni 80,le olive venivano raccolte ad una ad una soprattutto dalle donne.
La raccolta avviene nei mesi invernali e quindi potete immaginare che la temperatura non è delle migliori.
Mi raccontava mia madre che per scaldarsi raccoglievano delle pietruzze e poi appiccicavano il fuoco.Una volta calde le pietruzze le prendevano in mano per scaldarsi le mani.
Mentre lavoravano,per far passare il tempo più velocemente cantavano delle canzoni popolari come quella che potete ascoltare nel video,aspettando la sera .....per ricevere il compenso giornaliero dal fattore o dal proprietario.
Insomma un lavoro duro !!!!!!
Mi piacerebbe avere delle vostre testimonianze in proposito
Un caro saluto
Gioacchino Vilei

lunedì 12 ottobre 2009

Pasticciotto,caffè in ghiaccio ed altro a Lecce e nel Salento (clicca qui per vedere il video)



Ciao amiche ed amici,




il Salento,oltre al meraviglioso mare,ai muretti a secco,alle distese di ulivi,al clima temperato,al barocco Leccese,ai dolmen ,ai menhir monumenti preistorici vi offre:




il caffè in ghiaccio al latte di mandorla soffiato al bar "all'ombra del barocco"a Lecce.




il pasticciotto (dolce tipico Leccese)di Andrea Ascalone a Galatina.




il rustico(dolce tipico Leccese)alla pasticceria in P.zza Capece a Maglie




la passeggiata delle tre porte a Lecce




un giro del centro col trenino a Lecce




un tuffo dal ciolo(località nelle vicinanze di Santa maria di Leuca)




la coppa canneto al bar canneto di Gallipoli




il ristorante "Gesù Cristo"a Taranto,dove si mangia il pesce pescato la notte dai propriettari




la Santa messa al santuario di Leuca(punta estrema d'Italia)




l'alba ad Otranto(è il primo punto in Italia dove sorge il sole)




passeggiate in barca alla scoperta delle grotte e delle bellissime insenature a Castro Marina.




pesce fresco e altre specialità tipiche salentine alla trattoria degli amici a Giurdignano collocata all'interno del palazzo baronale.




giro dei menhir e dolmen a Giurdignano




Sono solo alcuni esempi di quello che vi offre il Salento secondo il mio parere, fermo restando che tutto il salento è ricco di cultura,tradizione,storia,mare meraviglioso, cucina e dolci ineguagliabili.


Un caro saluto


Gioacchino Vilei


Proverbi Salentini(cliccare qui per vedere il video)

martedì 6 ottobre 2009

Ricetta salentina :i pimmitori scattarisciati


Ciao amiche ed amici,

eccomi qui per informarvi di una ricetta Salentina:i pimmitori scattarisciati.


Si può fare in qualsiasi periodo dell'anno,a me piace invece immaginare l'inverno e un caminetto per questa ricetta.


Se è possibile usate i pomodori invernali a fietta(quelli che vedete nella foto),ma vanno bene anche i pomodorini(per gli amici Milanesi dico che possono trovarli nelle bancarelle gestite da Pugliesi dei mercati rionali).E' anche evidente che va bene anche il forno per chi non ha la possibilità di avere un camino.


Ricetta

lavare e asciugare i pomodori.In un tegame scaldare l'olio(possibilmento quello del salento).Bucare i pomodori con una forchetta e metterli nella padella quando l'olio è ben caldo e fumante.Chiudere la padella con il coperchio.A metà cottura aggiungere il peperoncino.


A parte tagliare delle fette di pane(possibilmente Pugliese di Altamura)-arrostire appena appena al forno o sulla brace del camino.

Cospargere con l'uso di un cucchiaio i pomodori e l'olio sul pane e buon appetito.


Vi confido che questa è una mia pietanza preferita la domenica sera nei mesi invernali,insieme alla minestrina che io chiamo "pappa da grandi".Ma di quest'altra ricetta vi parlerò in seguito.


Un caro saluto

Gioacchino Vilei

domenica 4 ottobre 2009

Sagre,feste patronali,fiere nel Salento(cliccate qui per vedere il video)


Ciao amiche ed amici,

nei mesi estivi,a partire da Giugno sino ad Ottobre - di fiere,feste patronali e sagre c'è ne sono veramente tante nel Salento.C'è solo l'imbarazzo della scelta.In qualunque posto siete in vacanza nel giro massimo di 50 Km potete raggiungere questi posti.

Alcuni amici Milanesi mi raccontavano che quest'anno sono stati a Santa maria di Leuca e quasi tutte le sere si recavano nei paesi vicini e trascorrevano una bella serata spendendo molto poco.
Infatti, soprattutto le sagre vengono organizzate da associazioni culturali e da volontari.Per questo i prodotti si possono acquistare a poco prezzo perchè non c'è fine di lucro.

Per questo amici vi consiglio di visitare questi posti nel Salento.

Sul giornale "il Nuovo Quotidiano di Lecce"-tutti i giorni c'è l'elenco di queste feste.

E' nell'atmosfera di queste feste popolari che si coglie nell'anima salentina un misto di sapienza,cordialità e vivacità.

Le più famose:
La sagra del contadino a Giurdignano(a fine agosto)-Sempre a Giurdignano la fiera della Madonna del Rosario che si svolge la prima domenica di Ottobre.
La sagra della patata ad Aliste intorno al 20 di luglio-
La sagra del pane che si tiene a Cursi a fine luglio.
La sagra te li cannolicchi cu le cozze a Sant'Isidoro(Nardò) in agosto.
Sempre in agosto a Felline c'è la sagra della purpetta.
Ad acquarica del Capo la sagra dell'olio d'oliva.
A Cannole in agosto c'è una grande sagra,quella della municedrha che si svolge sin dal 1985.
E poi tantissime ancora:la sagra del peperone e della melanzana-la festa te lu mieru-la sagra della trippa e te la carne de cavallu ecc ecc-
Non di meno le feste patronali:
il 14 agosto si festeggiano i Santi Martiri ad Otranto-il 24-25-26 agosto Sant'Oronzo a Lecce.-Il 16 di Agosto San Rocco a Ruffano e a Giurdignano.
Il 25 e 26 settembre i Santi Medici a Uggiano. ecc ecc
Amici ed amiche se andate in vacanza nel Salento....non potete fare a meno di andare a vedere queste manifestazioni anche perhè rappresentano la storia,la cultura la tradizione di un popolo:Il Salento,la terra nobile del Salento.

Un caro saluto a tutti voi

Gioacchino Vilei

venerdì 2 ottobre 2009

Pampasciuni-ricetta salentina di Giuliano Longo


Ciao amiche ed amici,

i pampasciuni(in barese lampascioni)-appartengono alla famiglia dei cipollotti.Giuliano,un amico cuoco Giurdignanese mi ha inviato una ricetta che ora vi trascrivo.

Sono delle ricette povere con i frutti della terra.Subito dopo la guerra ,non c'era da mangiare e gli anziani di Giurdignano raccontano che si sfamavano proprio raccogliendo questi pampasciuni,o le cicuredrhe,o le cozze piccinne e le cozze municedrhe.Adesso tutte queste cose sono pregiate e addirittura hanno un costo eccessivo.

E andiamo alla ricetta,ma non solo perchè i pampasciuni si possono conservare e al momento opportuno servirli come antipasto.

Tra le altre cose quello dei pampasciuni,è un piatto tra quelli della tavola di San Giuseppe di cui vi ho già parlato nei post precedenti.



INGREDIENTI

1 kg di pampasciuni

aceto bianco

sale e olio quanto basta



PROCEDIMENTO

Pulire i pampasciuni privandoli dalle pellicine superficiali;lavarli bene e quindi versarli in acqua bollente facendoli bollire per qualche minuto,in modo che rilascino parte del loro liquido gelatinoso.Quindi scolarli,lavarli ancora e se occorre togliere parte delle pellicine che si staccano.

A questo punto mettere a bollire l'acqua salata e acidulata in percentuale del 20% di aceto(5 litri d'acqua- 1 -litro d'aceto)oppure in base a i gusti si può aumentare o diminuire la quantità di aceto.Se si fannno per essere invasati e conservati sott'olio la quantità di aceto deve essere superiore,perchè questo funge da conservante.

Non appena l'acqua stacca il bollore,versare i pampasciuni e farli cuocere fino a quando non risulteranno teneri pungendoli con la forchetta.Se si devono invasare è consigliabile lasciarli un pò duri perchè in questo caso li cuoce l'aceto.

Scolarli e asciugarli bene col canovaccio,quindi,prendere un vasetto di vetro sterilizzato in forno caldo,invasarli e coprirli con olio del salento.Si conservano bene per circa un anno.

Buon appetito.



n.b.

Agli amici Milanesi dico che i pampasciuni li possono trovare in quasi tutti i mercati rionali,soprattutto in febbraio,marzo.Se vi capita di essere nel Salento nel mese di marzo,il primo venerdì ad Acaya(frazione di Vernole)un comune vicino lLecce c'è proprio la sagra te lu pampasciune.
Altrimenti giorno 19 marzo a Giurdignano potete trovare questa pietanza tra le pietanze delle tavole di San Giuseppe.
Un caro saluto a tutti
Gioacchino Vilei



sabato 26 settembre 2009

Taranto e i suoi monumenti(cliccare qui per vedere il video)


Ciao Amiche ed amici,
vi invito a guardare questo bellissimo video su Taranto.Questa città rappresenta il confine est del Salento.

Un caro saluto
Gioacchino Vilei

La piazza di Giurdignano(Lecce) nel Salento


La colonna di San Rocco fu eretta nell'anno 1722.Si narra che fu un ex voto di un capitano di lungo corso che aveva perso tutto il suo equipaggio a seguito di una terribile pestilenza,e molto probabilmente sbarcò a otranto.

giovedì 24 settembre 2009

I soprannomi degli abitanti del Salento



Ciao amiche ed amici,




quest'anno,parlando con una persona di una certa età di Minervino,mi ha chiesto "di dove sei?" e io "di Giurdignano"-Ho capito,proseguiva..."sii nu tignusu"-




Mi sono sempre chiesto in quale circostanza nacquero soprannomi così bizarri e non mi sono mai dato una risposta precisa.Penso che sicuramente per infastidire o addirittura ingiuriare gli abitanti di un posto forse quando non c'erano le auto,i telefoni ma traini e cavalli e quindi si aveva tutto il tempo per chiaccherare e immaginare i paesi vicini.Ad ogni nomignolo c'è sicuramente una storia dietro,anche se oggi non vengono usati più e ,se vengono usati, non certamente per ingiuriare gli abitanti di un paese.




Vediamo qualche nomignolo,incominciando da Giurdignano




I cittadini sono soprannominati "tignusi"-nome all'apparenza molto offensivo,ma che in realtà rispecchia una verità triste.Difatti,sino a più di 50 anni fa,prima delle opere di bonifica, questo paese era circondato da paludi che nascondevano fra le proprie acque malsane malattie ed infezioni,tra cui proprio la tigna.





Zucari-è il soprannome degli abitanti di Bagnolo.Il nomignolo fu affibbiato a loro per via dell'artigianato locale delle "zuche"-oggi scomparso,corde intrecciate con alcune fibre che nascevano spontaneamente lungo le rive dei laghi alimini.





Passaricchi-è il soprannome degli abitanti di Maglie, ed è sinonimo di semplicioni.

Insomma ogni paese ha un soprannome con una storia dietro.


Vediamone altri.
Citti pitucchi e sona campane-ai cittadini d Matino
Vintri ianchi-ai cittadini di parabita
Carnunculari-ai cittadini di Melissano
Picciotti-ai cittadini di Alezio
Puricini-ai cittadini di Tuglie
Patinori-ai cittadini di acquarica del Capo
Sacare-ai cittadini di Casarano


Saracini- ai cittadini di Cerfignano
Pirati -ai  cittadini di Vitigliano
Cucummarazzi -ai  cittadini di Cocumola
Algerini- per i cittadini di Casamassella
Babbi-per i cittadini di Cursi
Pedi niuri(piedi neri) e cucuzzari(teste di zucca)-doppio soprannome ai cittadini di Scorrano
Uttari(costruttori di botti)-ai cittadini di Gallipoli
Licca viddhanzie(lecca bilance)- ai cittadini di Poggiardo
Macari(stregoni)-ai cittadini di Soleto
Mangiafriseddre(mangiafriselle)-ai cittadini di Ruffano
Giudei,ai cittadini di Carpignano
Ventriianchi(pance bianche)-ai cittadini di Otranto
Tiratravi-  ai cittadini di Sanarica
Cappiddruzzi(portatori di cappellini)-ai cittadini di Minervino


Cuzzari(cozze-lumache)-ai cittadini di Cannole

Ciucci(asini)-ai cittadini di Botrugno

Babarabà(imbecilli)-ai cittadini di Uggiano

Craunari(carbonai)-ai cittadini di Nociglia

Cucuzzari(zucche)-ai cittadini di Cursi

Carnocculari(rane)-ai cittadini di Palmariggi

Porci(maiali)-ai cittadini di Muro Leccese


Mangani-ai cittadini di Corigliano d'Otranto
Ho inserito nel post la foto di un passero(i passericchi de Maje) che mi sembra la meno offensiva.


Aspetto amici i vostri commenti,altri soprannomi e altre storie che in ogni caso rappresentano la nostra tradizione,quella della terra nobile del Salento.


Per ulteriori informazioni sull'argomento su internet cliccate"i soprannomi,nomignoli dei paesi del salento"-Vi segnalo anche l'articolo di Valentina Vantaggiato "Cucuzzari....passaricchi,alla scoperta delle ingiurie salentine"



Un abbraccio

Gioacchino Vilei

lunedì 21 settembre 2009

Salento d'amare..non solo d'estate e per il suo mare(clicca qui per vedere il video)

Salento...non solo mare stupendo(clicca qui per vedere il video)

Vacanze nel Salento...ma non solo d'estateCliccate qui per vedere il video)

Care amiche ed amici,
il Salento è meraviglioso non solo d'estate....ma sempre.Se volete trascorrere una vacanza tranquilla anche dopo l'estate,magari per Natale,Pasqua....vi consiglio proprio il Salento.Il Salento non è solo mare,ma cultura,tradizione,arte.A proposito di arte, se venite nel Salento non potete non visitare Lecce e il suo barocco,oppure Otranto,la sua cattedrale,le sue stradine caratteristiche,Giurdignano con i suoi menhir e dolmen,ma anche tanti altri posti incantevoli
In tali periodi penso anche che c'è più tranquillità e anche i prezzi sono ottimi.
Questo lembo di terra bellissimo d'Italia merita molto di più.
Guardate il video e ve ne convincerete

Un saluto a tutti voi
Gio' Vilei

giovedì 17 settembre 2009

Lingua Salentina(manuale di sopravvivenza per i "forestieri")

Ciao amiche ed amici,
Se non si conosce in fondo i termini Salentini non ci si sente propriamente a propio agio.
Ecco alcuni termini per facilitare quanti,non salentini,si recano nel Salento.

SANU,SANU-
non significa sano,ma intero.(es. questo melone è intero....è sanu...sanu)

A CHE STAI(a che punto sei)

BOCCACCIO(non è lo scrittore,ma vasetto di vetro a chiusura ermetica)

BRUNO(non è un colore ma la prugna)

CAPPETTI(mollette per stendere i panni)

DARSI CANZA(avere pazienza,calmarsi)

INFIAMMO(infiammazione)

NSURTARE(infastidire)

Lacerto(la parte magra della carne)

Mai sia(non sia mai)

Melone di pane e di acqua(il melone contrapposto all'anguria)

Mena(sbrigati,fai presto)

Me gira lu stummicu(ho lo stomaco sottosopra)

Mo(adesso)

Non essere legittimo(non essere in sè)

Percoco(albicocca)

Pocca( vero-non è vero per niente a seconda del contesto)

Piatto spasu(il piatto piano)

Pinnuli(pastiglie medicinali)

Sagna(lasagna)

Sine-none(si-no)

Scornarsene(provare vergogna)

Villa(giardino comunale)

Sono solo alcuni termini salentini.Ma se avete problemi,non vi vergognate(nu scurnateve) a chiedere spiegazioni alla gente del posto chè è molto simpatica,educata e accogliente:vi darà le spiegazioni del caso .

Un caro saluto atutti
Gio' Vilei

mercoledì 26 agosto 2009

Trattoria "le taiate" a Porto Badisco(Lecce)



Ciao amiche ed amici,

se vi trovate nel salento e in modo particolare vicino Otranto,ed esattamente in un posto incantevole,vale a dire Porto badisco e avete voglia di mangiare i ricci,oppure spaghetti alla scogliera,una frittura mista,spaghetti ai ricci ecc ecc,c'è una ottima trattoria "le taiate"che soddisferà sicuramente le vostre richieste.

Un posto semplice,con gestione familiare,insomma alla buona,ma si coniuga bene qualità e prezzo.

A tutto questo si aggiunge la gentilezza e la professionalità dei proprietari che conosco da tanto tempo.

Un caro saluto

Gio' Vilei

martedì 25 agosto 2009

Le fontane,in ogni paese del salento


Ciao amiche ed amici,

chi ha visitato il salento o ci abita ,non può fare a meno di notare in alcuni angoli di ogni paese le cosidette "fontane"-Il loro compito era preziosissimo negli anni 50/60-quando gli abitanti non avevano l'acqua potabile in casa.Chi ha una certa età come me,ricorderà sicuramente che si andava alla fontana "cu la menza" per prendere l'acqua che serviva poi per cucinare o da bere.

Queste fontane,quindi,rappresentano la nostra storia,la nostra cultura,la nostra tradizione.

E' un peccato invece ora,dopo tanti anni di onorato servizio,vedere queste fontane messe male,abbandonate se non addirittura eliminate.


Un invito,quindi,ai comuni e alle province salentine,a restaurare e a preservare queste fontane


Un caro saluto a tutti voi.

Gioacchino Vilei

domenica 23 agosto 2009

La preghiera a San Rocco


Ciao amiche ed amici,

sono riuscito a trovare una preghiera che si cantava in occasione della festa di San Rocco.

Ricordavo alcune parole in latino,ero ragazzino.........


Ave Roche Santissime

nobili natus sanguine,

crucis signaris schemate,

sinistro tuo latere.


Roche peregre profectus,

pestiferae mortis actuscuravisti mirifice,

tangendo salutifere.

Vale Roche angeliche,

vocis citatus flamine,

obtinuisti deifice,

a cunctis pestem pellere.


Sit,Criste Rex piissime,

tibi patrique gloria

cum spiritu paraclito,

et nunc et in perpetuum.Amen

mercoledì 19 agosto 2009

Le specialità del salento(farina-pane di grano,taralli,friselle ecc ecc)


Ciao amici,amiche e amanti della terra nobile del salento,

se andate nel salento e soprattutto a Giurdignano,un paesino vicino Otranto non potete non visitare il mulino e il forno degli amici fratelli Protopapa.


Potete acquistare la farina per fare il pane,le pizze e la pasta fatta in casa ma anche leguni di produzione propria.


Chi è amante le pane fatto con il forno a legna lo puo trovare qui,ma anche focacce,pizzette ,taralli,friselle ecc ecc.


Non vi resta che di andare a visitarli,non ve ne pentirete.


Conoscevo i genitori di questi amici,quando tanti anni fà aprirono il mulino e il forno,gente semplice così come i figli che gestiscono attualmente questa attività.


Il profumo del pane fresco,soprattutto quando tira il vento di tramontana non si può dimenticare.

Cordialmente

Gioacchino Vilei

domenica 16 agosto 2009

La festa di San Rocco a Giurdignano(cliccare per vedere il video)



Ciao amiche ed amici,

in diversi paesi del salento e soprattutto a Giurdignano,il 16 agosto si celebra la festa di San Rocco,protettore del paese.La devozione al Santo è estesa nel salento e in Puglia in genere.Parecche chiese sono dedicate al santo e tanti cittadini portano il nome di Rocco.

Diversi cittadini hanno in casa statuine del santo ma un amico,Emilio,di San Cassiano ha in casa una statua bellissima del santo.

Se volete conoscere,usi,costumi,consuetudini d'un tempo della festa di San Rocco,potete leggere la mia poesia "la festa de Santu Roccu"-in archivio nel mese di novembre dell'anno 2008-


Un caro saluto a tutti voi.


Gio' Vilei

venerdì 14 agosto 2009

Giulia...prepara orecchette e minchiaredhi,specialità salentine d'un tempo


Sapori,profumi,ricette d'un tempo del Salento

Ciao amiche ed amici salentini e amanti dei sapori,dei profumi della cucina salentina d'una volta,

quest'anno,grazie a Giulia,una donna simpaticissima,allegra, con tanta vivacità ma soprattutto donna d'altri tempi, di Giurdignano(ha 74 anni ma non lo dimostra)-ho potuto gustare cibi d'una volta,genuini e dai profumi intensi e particolari.

Giulia,abituata dopo la guerra a vivere con i frutti della terra, conosce tutto della campagna e raccoglie di tutto e di più(cozze piccine-cozze grosse-cozze municedrhe ecc ecc)-ma poi sa preparare benissimo tutto questo.Inoltre ,sa fare le orecchette e minchiaredri,i ravioli ecc ecc-

Quest'estate,grazie a Lei ho potuto gustare e assaporare tutto questo.Ogni occasione poi era buona per raccogliere i fichi-gelsi(che non mangiavo da 20 anni)-more e così via-
Grazie Giulia.

Amici nel Salento,oltre a Giulia,ci saranno sicuramente nel salento queste persone d'un tempo,basta scoprirle e approfittare della loro professionalità e bravura per gustare pietanze con gusti particolari,come pasta e cavoli,pasta e fagioli ecc ecc.Scoviamo e valorizziamo queste persone perchè rappresentano storia,cultura,tradizione della nostra terra.

Chi non ha la possibilità di conoscere queste persone può approfittare delle varie sagre che si tengono in estate in quasi tutti i centri del salento.

L'estate non è ancora finita e quindi potete approfittarne.Basta leggere il "quotidiano di Lecce" che ogni giorno porta l'elenco di queste sagre.

Buona vacanza a chi ancora deve andare.
Un saluto a tutti voi

Gioacchino Vilei

venerdì 1 maggio 2009

Castro Marina(Lecce)-cliccare qui per vedere il video


Ciao amiche ed amici,

Castro Marina è una località tra Otranto e Santa Maria di Leuca nel Salento con un

mare meraviglioso,il suo castello recentemente ristrutturato ma anche un posto di

cultura e di storia che merita di essere visto.Guardate il video e ve ne convincerete.

Con simpatia e affetto
Gioacchino Vilei

Porto Badisco,località nel Salento, e la sua bellezza(cliccate qui per vedere il video)


Porto Badisco,un posto bellissimo e incontaminato dalla natura.
Si trova nel Salento,tra Otranto e Santa Cesarea terme

Se venite nel Salento,amiche ed amici....fate una capatina,un bagno e una mangiata di ricci a porto Badisco.Si trova a 5 Km da otranto e da Giurdignano(Lecce)
Un caro saluto
Gioacchino Vilei

lunedì 27 aprile 2009

MATRIMONI A CONFRONTO NEL SALENTO-ANNI 60-ANNO 2008- CLICCA PER VEDERE IL VIDEO DI MIA FIGLIA STEFANIA











Matrimonio di mia figlia Stefania anno 2008






Ciao amiche ed amici,

prendo spunto per la trattazione di questo argomento da un post di un amico che scrive sul blog di Giurdignano in cui si parla di "candallini colorati "-Era,infatti, usanza nel Salenzo,all'uscita degli sposi dalla Chiesa buttare i confetti in segno di augurio e poi gli invitati,ma soprattutto i ragazzini ,come me,che stavano a guardare la sposa e gli invitati raccoglievano da terra i "candallini"-e poi naturalmente...si mangiavano.Ma oltre a questa usanza ricordo anche che la cerimonia per tutti gli invitati si svolgeva di solito in casa con gli spumoni e "lu rosolio".

Gli spumoni erano dei gelati fatti tradizionalmente dai proprietari dei bar che poi li servivano alla cerimonia nuziale.Il rosolio era del liquore fatto in casa al quale si aggiungevano degli additivi per colorarlo.Spesso i proprietati del bar chiamavano dei giovani studenti a servire il tutto(a fare i camerieri)-con tanto di pantaloni neri,giacca bianca e farfallino nero.Era questa un'occasione per guadagnare qualcosa.

Ricordo altre usanze(negli anni 60) come la cerimonia della catina e la moscia della dote.

Il giorno che uscivano le pubblicazioni,la suocera regalava alla nuora una collana d'oro detta "catina" che indicava il legame profondo che univa le loro vite.Questa cerimonia si concludeva con un banchetto e da questo momento sino al giorno delle nozze la ragazza rimaneva chiusa in casa,uscendo esclusivamente per recarsi in chiesa.

Il giovedì prima della celebrazione del matrimonio la dote veniva esposta "la moscia" così anche i regali ricevuti.In tale circostanza la futura sposa donava alla suocera uno scialle o un vestito e al futuro sposo una canicia con i gemelli d'oro,ricevendo in cambio l'abito da sposa.

A proposito della "moscia" negli anni 60 sono stato invitato da una ragazza che abitava vicino casa mia Giurdignano a trascrivere tutta la dote esposta.Per me è stato un divertimento e mi ricordo che dovevo scrivere in dialetto per paura che in italiano non si capisse bene-Per esempio lu "quatarottu" "la farsura" ecc ecc.

A tutto questo si aggiungeva anche l'abito che doveva essere diverso,dopo l'uscita ai sette giorni,ai 15 giorni e così via.Lo stesso dicasi delle coperte con le quali si preparava il letto.

Ricordo ancora bene quando mia mamma nelle grandi occasioni ,preparando il letto,mi diceva"la cuperta è quidrha de lu matrimonio oppure quidra dei 15 giorni" -

E adesso?

Tutte queste tradizioni restano solo nella cultura di un popolo perchè ora è tutto cambiato.....forse in meglio?-lascio a voi decidere.






Per esempio la foto che vedete si riferisce al matrimonio di mia figlia Stefania (anno 2008)ed era certamente inpensabile negli nni 60 arrivare in chiesa o in Comune in risciò,come ha fatto mia figlia e mio genero Paolo.
La prima foto,invece,si riferisce al matrimonio di mio zio Luciano e mia zia Nina.In terza fila c'è mia madre i mio padre.In fondo,non si vede,ma ve lo assicuro,c'è mio nonno che buttava "i cannallini"
Il video(che potete vedere cliccando sul titolo)è stato girato alla masseria le Stanzie,vicino Maglie(Lcce9-dove si è svolta la cerimonia nuziale.



Cordiali saluti
Gio' Vilei





Gio' Vilei