Matrimonio di mia figlia Stefania anno 2008
Ciao amiche ed amici,
prendo spunto per la trattazione di questo argomento da un post di un amico che scrive sul blog di Giurdignano in cui si parla di "candallini colorati "-Era,infatti, usanza nel Salenzo,all'uscita degli sposi dalla Chiesa buttare i confetti in segno di augurio e poi gli invitati,ma soprattutto i ragazzini ,come me,che stavano a guardare la sposa e gli invitati raccoglievano da terra i "candallini"-e poi naturalmente...si mangiavano.Ma oltre a questa usanza ricordo anche che la cerimonia per tutti gli invitati si svolgeva di solito in casa con gli spumoni e "lu rosolio".
Gli spumoni erano dei gelati fatti tradizionalmente dai proprietari dei bar che poi li servivano alla cerimonia nuziale.Il rosolio era del liquore fatto in casa al quale si aggiungevano degli additivi per colorarlo.Spesso i proprietati del bar chiamavano dei giovani studenti a servire il tutto(a fare i camerieri)-con tanto di pantaloni neri,giacca bianca e farfallino nero.Era questa un'occasione per guadagnare qualcosa.
Ricordo altre usanze(negli anni 60) come la cerimonia della catina e la moscia della dote.
Il giorno che uscivano le pubblicazioni,la suocera regalava alla nuora una collana d'oro detta "catina" che indicava il legame profondo che univa le loro vite.Questa cerimonia si concludeva con un banchetto e da questo momento sino al giorno delle nozze la ragazza rimaneva chiusa in casa,uscendo esclusivamente per recarsi in chiesa.
Il giovedì prima della celebrazione del matrimonio la dote veniva esposta "la moscia" così anche i regali ricevuti.In tale circostanza la futura sposa donava alla suocera uno scialle o un vestito e al futuro sposo una canicia con i gemelli d'oro,ricevendo in cambio l'abito da sposa.
A proposito della "moscia" negli anni 60 sono stato invitato da una ragazza che abitava vicino casa mia Giurdignano a trascrivere tutta la dote esposta.Per me è stato un divertimento e mi ricordo che dovevo scrivere in dialetto per paura che in italiano non si capisse bene-Per esempio lu "quatarottu" "la farsura" ecc ecc.
A tutto questo si aggiungeva anche l'abito che doveva essere diverso,dopo l'uscita ai sette giorni,ai 15 giorni e così via.Lo stesso dicasi delle coperte con le quali si preparava il letto.
Ricordo ancora bene quando mia mamma nelle grandi occasioni ,preparando il letto,mi diceva"la cuperta è quidrha de lu matrimonio oppure quidra dei 15 giorni" -
E adesso?
Tutte queste tradizioni restano solo nella cultura di un popolo perchè ora è tutto cambiato.....forse in meglio?-lascio a voi decidere.
Per esempio la foto che vedete si riferisce al matrimonio di mia figlia Stefania (anno 2008)ed era certamente inpensabile negli nni 60 arrivare in chiesa o in Comune in risciò,come ha fatto mia figlia e mio genero Paolo.
La prima foto,invece,si riferisce al matrimonio di mio zio Luciano e mia zia Nina.In terza fila c'è mia madre i mio padre.In fondo,non si vede,ma ve lo assicuro,c'è mio nonno che buttava "i cannallini"
Il video(che potete vedere cliccando sul titolo)è stato girato alla masseria le Stanzie,vicino Maglie(Lcce9-dove si è svolta la cerimonia nuziale.
Il video(che potete vedere cliccando sul titolo)è stato girato alla masseria le Stanzie,vicino Maglie(Lcce9-dove si è svolta la cerimonia nuziale.
Cordiali saluti
Gio' VileiGio' Vilei