
Ciao amiche ed amici Salentini e non,
ormai in giro si sente già aria di Natale e proprio per questo voglio dare a tutti voi che visitate questo blog la possibilità di lasciare qui un pensiero,un augurio,una ricetta,una vostra esperienza o racconto di Natale di un tempo,di un Natale di oggi in qualsiasi parte dell'Italia e del mondo.
L'anno scorso vi avevo già riproposto una mia poesia dialettale dedicata alle mie figlie sul mio Natale di tanti anni fà quando ero bambino dove parlo di usi e tradizioni di un tempo che ormai sono in disuso.
Voglio riproporvela innanzitutto per quanti non hanno avuto l'occasione di leggerla ma soprattutto perchè il ricordo di quei tempi mi emoziona.
Per chi invece volesse cimentarsi con delle ricette tipiche Natalizie Salentine deve guardare i miei post sull'argomento.
Se decidete di trascorrere il Natale nel Salento potete guardare anche gli annunci pubblicitari che compaiono nel blog e comunque sono sempre a disposizione per chiarimenti e informazioni in merito
Insomma anche se manca un pò di tempo a Natale aspetto i vostri post per rivivere in tempo utile le emozioni che sicuramente ognuno di voi ha nel cuore.
NATALE
(dedicata alle mie figlie:Annalisa-Silvia-Stefania)
Fije mei,
lu Natale de tanti anni rretu
quannu iou eru piccinnu comu ui
nautra cosa era.
Nove giurni prima de Natale,
la nuvena ncuminciava
e lu papà osciu
la mmane mprima se zava
e poi tuttu nsunnatu
alla chiesa rriava.
Tu scendi dalle stelle
se cantava e
aria de festa se sintia.
Alla scola poi,
la letterina de Natale sescrivia
e la recita e la poesia se mparava.
La notte de natale,
tutti riuniti nanzi lu cantune
le mengule se cazzaune
e a "chirifì chirifò scicaune.
Lu girnu de natale
cullu vestitu nou
a missa sciane.
A menzatie
la letterina de natale sutta
lu piattu de patrima mintia
li sordi spittava
ca li simenti e li lupini
mera ccattare.
Tante belle cose se mangiaune
ma specialmente le pittule
le cartidrhate e li cunfritti cullu mele.
Nun c'erene tutti li regali de moi
ca tiniti ui a Natale
sutta l'albero:sia ca li regali
se faciune alla festa
della befana,sia ca
nun c'erene li sordi de moi.
Quistu era lu Natale
de lu papà osciu,povero ma bellu:
quannu divintati cranni
cuntatulu puru alli fiji osci
(traduzione)
NATALE
Figlie mie,
il Natale di tanti anni fà,quandoero piccolo come voi, era un'altra cosa.
Nove giorni prima di Natale,incominciava la novena,vostro padre la mattina si alzava presto e arrivava in chiesa assonnato.
Si cantava "tu scendi dalle stelle" e si sentiva aria di festa.
Alla scuola si scriveva la letterina di Natale,si faceva la recita e si impararva una poesia.
La notte di Natale tutta la famiglia era riunita vicino al camino,si schiacciavano i pinoli e si giocava.
Il giorno di Natale,si andava a messa col vestito nuovo.
A mezzogiorno,si metteva la letterina, preparata a scuola, sotto il piatto del papà per fare una sorpresa e si aspettavano i soldini perchè con quelli si comprava i lupini .
Si mangiavano delle ottime pietanze ma soprattutto i dolci tipici del salento:pittule-cartellate e strufoli col miele.
Non c'erano tutti i regali che avete voi adesso sotto l'albero;sia perchè non era usanza farli a Natale ma della festa della befana e soprattutto perchè non si navigava nell'oro.
Questo era il Natale di vostro papà:povero ma bello,.
Quando diventerete grandi ,raccontate tutte queste cose ai vostri figli.
Un abbraccio
Gioacchino Vilei
Ciao amici ed amiche,
RispondiEliminaricordo sempre con piacere il Natale di quando ero piccolo.Un'altra storia,altre tradizioni,ma sempre belle.
Con mio fratello Giuseppe(mio fratello Gino non c'era ancora) e i miei genitori -trascorrevamo vicino al camino la notte di Natale(veramente allora si chiamava cantune)-
Ricordo ancora quel profumo di pino che si sprigionava nella stanza.Vi confesso che ogni anno a Natale anche adesso cerco di avere delle pigne;a volte ci riesco a volte no perchè è difficile trovarle a Milano.
L'ho portate anche in ufficio per farle conoscere ai miei colleghi e condividere con loro le emozioni di un tempo.
Natale si,povero ma bello.........
Gioacchino