clicca sulla foto per vedere il video

mercoledì 28 ottobre 2009

Il braciere(a frascera)-nel salento



Ciao amici ed amiche,
non so quanti di voi ricordano ancora il braciere "a fraschera".

Era un recipiente in lega di metallo destinato a contenere la brace ardente per riscaldare un locale.

Si adoperava negli anni 50/60 ,ove non esistevano i moderni inpianti di riscaldamento.

La sera " a frascera" era un punto d'incontro,soprattutto nei mesi invernali per conversare e per riscaldarsi.


Antonio Damiano,un poeta salentino descrive benissimo questi momenti nella sua poesia "dha frascera"(tratta dal suo libro "voci del Salento")-


Ecco la poesia:


Ntornu dha frascera,tiempu rreta,

vitivi dhe famije ccote ccote,

a sciurnata fuscia queta queta

e quante cose se cuntaune dhe ote!


Cu nu beddhu focu ntra dha frascera

e lu friddu ddha ffore ca mpetravi,

quiru ca sintivi paria se vvera

e puru ntra llu core te scarfavi.


Lu rusariu e li cunti se ticiune

quannu se ncucchiaune tutte e vicine

e t'a frascera risi e cautu ssiune

puru ca erene tiempi culle spine.


"fiata forte",fiju,su ddhu craune,

u focu mpizzicatu cu mmantene

ca teni ncora crestu lu milune

e te lu munnu ha ccanuscire e pene;


Ste cose te sintivi sempre tire

puru ca quarch'ota nu tte piacia,

poi capivi cce bbulia dhu sire

ca te l'anni dhu pisu se sintia.


Moi,nu sse sentine cchiui i cunsiji,

a gente crite ca capisce tuttu,

se acchine picca i siri culli fiji

e dhu bellu te prima s'haie ruttu.

(Antonio Damiano)-


Chi ha la mia età ricorderà spero con piacere questi momenti,momenti tristi e allegri ma sempre importanti per tutta la famiglia.


Un caro saluto


Gioacchino Vilei

martedì 27 ottobre 2009

La gente del Salento,con il cuore in mano(cliccate qui per vedere la preparazione delle orecchette)


Ciao amiche ed amici,


oltre lla cultura,tradizione,storia,buona cucina,mare meraviglioso nel Salento,non dimentichiamo


la "sua gente"-Brava gente,semplice e con il cuore i mano.Sempre pronta a darti una mano.


Vi ho già parlato dell'amica Giulia(74 anni e non sentirli)-


E' venuta a trovarmi a Milano e anche qui non ha potuto fare a meno di far sentire agli amici del


pianerottolo "la pasta fatta in casa"-


Allora amici,se amate anche la semplicità delle persone,anche per questo non potete fare a meno


di programmare una vostra visita nella terra nobile del Salento.


Un caro saluto


Gioacchino Vilei

venerdì 23 ottobre 2009

Un grande tenore nato a lecce nel Salento:Tito Schipa(cliccate qui per vedere il video)

Ciao amiche ed amici,

il tenore Tito Schipa nacque a Lecce il 27.12.1888-Ha cantato,tra l'altro,una canzone per

Lecce.

Parlando di Lecce dice...."nu paradisu nterra si pe mie"-Una frase che dice tutto il suo

amore per questa città.

Ascoltate e guardate il video,ve ne convincerete.

Un caro saluto a tutti voi.

Gioacchino Vilei

giovedì 22 ottobre 2009

Passeggiare a piedi o in bicicletta nelle campagne del Salento(cliccare qui per vedere il video)


Ciao amiche ed amici,

per chi ama la natura,il Salento e le sue campagne è l'ideale.A piedi o in bici infatti potete fare tranquillamente una bella passegiata a contatto con la natura,con gli olivi caratteristi proprio di questa zona.Andando a piedi,se dovesse piovere,avete anche la possibilità di ripararvi in queste piccole casette(ved foto) chiamate in dialetto "pajari"-


A quanti Salentini che sono lontani e hanno nostalgia di queste cose dedico la canzone del nostro cantante corregionale,Albano Carrisi.


Un caro saluto a tutti voi


Gioacchino Vilei

martedì 20 ottobre 2009

Gli orologi nelle piazze del Salento


Ciao amiche ed amici,

chi abita nel Salento,ma penso in tutta Italia,di solito in piazza c'è la torre con l'orologio.Questi orologi rappresentano la nostra storia,la nostra cultura,la nostra tradizione.

Spesso però questi orologi non funzionano o funzionano male.


Mi riferisco in particolare all'orologio di Giurdignano che per un lungo periodo non ha funzionato oppure i rintocchi non corrispondevano alle ore effettive.


Soprattutto in estate i turisti e chi abita nelle vicinanze si lamenta.


Non dimentichiamo che negli anni 50/60 questo orologio era molto importante perchè non tutti possedevano un orologio in casa.Poi sempre a Giurdignano fu messa una sirena che suonava la mattina alle otto, penso per chi doveva andare a scuola;alle 12 per indicare ai contadini che stavano in campagna che era mezzogiorno. E poi suonava alle 16 forse per indicare ai contadini che era finita la giornata lavorativa.

La sirena ora non c'è più e non nevedo neppure la necessità-


Insomma si possono rivedere le modalità dei rintocchi.Per esempio interromperli dalle ore 22 alle ore 7 del mattino,come succede a Bologna ;si può vedere di far suonare l'orologio ogni ora ma l'orologio deve funzionare per tutto quello che ha rappresentato.


Un invito quindi agli amministratori di Giurdignano,del Salento e di tutta Italia a tenre sempre funzionanti questi orologi.

Un caro saluto a tutti

Gioacchino Vilei

Segna...segna...poi passa u papà cu paca

Ciao amiche ed amici,
non so quanti di voi ricordano questa espressione che veniva pronunciata da un figlio o una figlia quando si andava soprattutto in un negozio di generi alimentari."segna....segna...poi passa u papà cu paca"-

Siamo alla fine degli anni 50 e sicuramente per tutti gli anni 60 quando le famiglie,soprattutto nei paesi agricoli come il mio, non avevano a disposizione tanti soldi.

Allora si mandava un figlio /a per comperare qualcosa soprattutto da mangiare ma non solo e si diceva al negoziante di "segnare"-di annotare su un quaderno,la spesa che veniva fatta,la data e il relativo importo.

Poi passava il papà a pagare....quando?.....quando era possibile,quando si ricevano i soldi del tabacco o delle ulive o della disoccupazione.

Ringrazio a nome di tutti quelli che hanno vissuto queste situazioni i commercianti che avevano veramente un cuore d'oro perchè non solo "segnavano" ma spesso aspettavano con tanta pazienza e capivano le esigenze dei cittadini.

Ora non c'è più quest'usanza ma purtroppo c'è ancora tanta gente che non arriva a fine mese col proprio stipendio.

Mi auguro che i nostri governanti tengano presenti queste cose e che venga debellato dal nostro parlare quel detto dei nostri padri.
"ci mangia cu ddo carze e ci mancu cu una"(chi mangia insomma due volte e ci non riesce a mangiare neppure una)

Un abbraccio a tutti voi

Gioacchino Vilei

sabato 17 ottobre 2009

Gioacchino Vilei e la sua Giurdignano(foto dell'amico Renato D'Aurelio -cillate per vedere anche il video))


Care amiche ed amici,

un saluto a tutti voi.

Vi invito a lasciare un commento al fine di migliorare questo blog.

Ammirate la bellissima foto dell'amico Renato "giurdignano di notte" con in primo piano "u pajaru"

Un affettuoso saluto da parte di


Gio' o Gion a Milano-CChino a Giurdignano,il mio paese di origine:un piccolo centro nel salento

mercoledì 14 ottobre 2009

Il tabacco e le tabacchine nel salento(Clicca qui per vedere il video)




Ciao amiche ed amici,
la coltivazione del tabacco anticamente era assoggettata a delle regole.A chi ne faceva richiesta veniva assegnata una superfice da coltivare con un quantitativo in proprorzione da piantare.Tutto era controllato da finanzieri e quindi dallo Stato.Una fatica enorme per piantare,raccogliere e seccare il tabacco.
Poi negli anni 80/90 -i mezzi meccanici hanno alleviato queste fatiche.Il prodotto veniva venduto alle manifatture dove lavoravano le cosidette tabacchine(ricordo ancora che mia madre mi diceva che andava alla manifattura ad Uggiano a piedi durante la guerra del 40/46)che provvedevano alla lavorazione e trasformazione del tabacco in sigarette.Le tabacchine furono impegnate nel corso degli anni nelle varie lotte per la rivendicazione dei propri diritti(ved video).
Oggi il tabacco nel Salento è quasi un ricordo.Per diversi anni lo Stato ha pagato i cittadini per non coltivare il tabacco a causa della diminuzione dei consumi di sigarette.
Una delle foto in questo post si riferisce proprio agli anni 70(Via Circo-Giurdignano)-vicino casa mia ,ai "tiraletti "-dove veniva lasciato il tabacco,infilato nelle "nserte"-perchè essiccasse al sole.
Antonio Damiano,uno scrittore Salentino,che ho avuto il piacere di conoscere ad un incontro organizzato dall'associazione culturale Pugliese di Milano,fotografa questa realtà,in una sua poesia che ora vi trascrivo.
"Quannu se facia tabaccu"
Quarch'annu rreta,quira t'u tabaccu,
era nna fatica ca te tinia
ttaccatu cullu tiempu e cullu saccu
già te quannu a sciurnata lluciscia.
Quannu s'erine mpizzare dhe chiante,
li cunti le famije se vitiune
e dhe fimmine l'iune fare sante
ca cu nne caccine e spese sapiune.
E quanta te acqua e sule su ddha terra,
pe' dhu tabaccu cu vvanzava mutu
e cullu tiempu fiaccu se facia cuerra
ca nu ccriscia come nu patutu!
Ricordu ncora quannu nc'era a ccota,
ci faticava,picca se vitia
ntra ddhi filari tantu tisi,ogn'ota,
finchè l'urtima foija rrimania.
E quant'erine belli dhi mumenti
quannu dhe foije s'iune nfilare
e puru ca nu tte tuccava nienti,
spicciavi llecru sintennu cantare.
Sulle nserte dhu tabaccu siccatu,
a ppisu vinia poi vinnitu,
ma,dopu,a ci cchiui s'ha mmaliziatu
e piccatu c'an fumu se n'è sciutu.
Un caro saluto
Gioacchino Vilei

Gli ulivi nel salento-(clicca qui per vedere il video)


Ciao amiche ed amici,
visitando il Salento sarete certamente colpiti da queste distese di alberi d'ulivo.E' uno spettacolo bellissimo.Ora le olive vengono raccolte con i mezzi meccanici ma sino agli anni 80,le olive venivano raccolte ad una ad una soprattutto dalle donne.
La raccolta avviene nei mesi invernali e quindi potete immaginare che la temperatura non è delle migliori.
Mi raccontava mia madre che per scaldarsi raccoglievano delle pietruzze e poi appiccicavano il fuoco.Una volta calde le pietruzze le prendevano in mano per scaldarsi le mani.
Mentre lavoravano,per far passare il tempo più velocemente cantavano delle canzoni popolari come quella che potete ascoltare nel video,aspettando la sera .....per ricevere il compenso giornaliero dal fattore o dal proprietario.
Insomma un lavoro duro !!!!!!
Mi piacerebbe avere delle vostre testimonianze in proposito
Un caro saluto
Gioacchino Vilei

lunedì 12 ottobre 2009

Pasticciotto,caffè in ghiaccio ed altro a Lecce e nel Salento (clicca qui per vedere il video)



Ciao amiche ed amici,




il Salento,oltre al meraviglioso mare,ai muretti a secco,alle distese di ulivi,al clima temperato,al barocco Leccese,ai dolmen ,ai menhir monumenti preistorici vi offre:




il caffè in ghiaccio al latte di mandorla soffiato al bar "all'ombra del barocco"a Lecce.




il pasticciotto (dolce tipico Leccese)di Andrea Ascalone a Galatina.




il rustico(dolce tipico Leccese)alla pasticceria in P.zza Capece a Maglie




la passeggiata delle tre porte a Lecce




un giro del centro col trenino a Lecce




un tuffo dal ciolo(località nelle vicinanze di Santa maria di Leuca)




la coppa canneto al bar canneto di Gallipoli




il ristorante "Gesù Cristo"a Taranto,dove si mangia il pesce pescato la notte dai propriettari




la Santa messa al santuario di Leuca(punta estrema d'Italia)




l'alba ad Otranto(è il primo punto in Italia dove sorge il sole)




passeggiate in barca alla scoperta delle grotte e delle bellissime insenature a Castro Marina.




pesce fresco e altre specialità tipiche salentine alla trattoria degli amici a Giurdignano collocata all'interno del palazzo baronale.




giro dei menhir e dolmen a Giurdignano




Sono solo alcuni esempi di quello che vi offre il Salento secondo il mio parere, fermo restando che tutto il salento è ricco di cultura,tradizione,storia,mare meraviglioso, cucina e dolci ineguagliabili.


Un caro saluto


Gioacchino Vilei


Proverbi Salentini(cliccare qui per vedere il video)

martedì 6 ottobre 2009

Ricetta salentina :i pimmitori scattarisciati


Ciao amiche ed amici,

eccomi qui per informarvi di una ricetta Salentina:i pimmitori scattarisciati.


Si può fare in qualsiasi periodo dell'anno,a me piace invece immaginare l'inverno e un caminetto per questa ricetta.


Se è possibile usate i pomodori invernali a fietta(quelli che vedete nella foto),ma vanno bene anche i pomodorini(per gli amici Milanesi dico che possono trovarli nelle bancarelle gestite da Pugliesi dei mercati rionali).E' anche evidente che va bene anche il forno per chi non ha la possibilità di avere un camino.


Ricetta

lavare e asciugare i pomodori.In un tegame scaldare l'olio(possibilmento quello del salento).Bucare i pomodori con una forchetta e metterli nella padella quando l'olio è ben caldo e fumante.Chiudere la padella con il coperchio.A metà cottura aggiungere il peperoncino.


A parte tagliare delle fette di pane(possibilmente Pugliese di Altamura)-arrostire appena appena al forno o sulla brace del camino.

Cospargere con l'uso di un cucchiaio i pomodori e l'olio sul pane e buon appetito.


Vi confido che questa è una mia pietanza preferita la domenica sera nei mesi invernali,insieme alla minestrina che io chiamo "pappa da grandi".Ma di quest'altra ricetta vi parlerò in seguito.


Un caro saluto

Gioacchino Vilei

domenica 4 ottobre 2009

Sagre,feste patronali,fiere nel Salento(cliccate qui per vedere il video)


Ciao amiche ed amici,

nei mesi estivi,a partire da Giugno sino ad Ottobre - di fiere,feste patronali e sagre c'è ne sono veramente tante nel Salento.C'è solo l'imbarazzo della scelta.In qualunque posto siete in vacanza nel giro massimo di 50 Km potete raggiungere questi posti.

Alcuni amici Milanesi mi raccontavano che quest'anno sono stati a Santa maria di Leuca e quasi tutte le sere si recavano nei paesi vicini e trascorrevano una bella serata spendendo molto poco.
Infatti, soprattutto le sagre vengono organizzate da associazioni culturali e da volontari.Per questo i prodotti si possono acquistare a poco prezzo perchè non c'è fine di lucro.

Per questo amici vi consiglio di visitare questi posti nel Salento.

Sul giornale "il Nuovo Quotidiano di Lecce"-tutti i giorni c'è l'elenco di queste feste.

E' nell'atmosfera di queste feste popolari che si coglie nell'anima salentina un misto di sapienza,cordialità e vivacità.

Le più famose:
La sagra del contadino a Giurdignano(a fine agosto)-Sempre a Giurdignano la fiera della Madonna del Rosario che si svolge la prima domenica di Ottobre.
La sagra della patata ad Aliste intorno al 20 di luglio-
La sagra del pane che si tiene a Cursi a fine luglio.
La sagra te li cannolicchi cu le cozze a Sant'Isidoro(Nardò) in agosto.
Sempre in agosto a Felline c'è la sagra della purpetta.
Ad acquarica del Capo la sagra dell'olio d'oliva.
A Cannole in agosto c'è una grande sagra,quella della municedrha che si svolge sin dal 1985.
E poi tantissime ancora:la sagra del peperone e della melanzana-la festa te lu mieru-la sagra della trippa e te la carne de cavallu ecc ecc-
Non di meno le feste patronali:
il 14 agosto si festeggiano i Santi Martiri ad Otranto-il 24-25-26 agosto Sant'Oronzo a Lecce.-Il 16 di Agosto San Rocco a Ruffano e a Giurdignano.
Il 25 e 26 settembre i Santi Medici a Uggiano. ecc ecc
Amici ed amiche se andate in vacanza nel Salento....non potete fare a meno di andare a vedere queste manifestazioni anche perhè rappresentano la storia,la cultura la tradizione di un popolo:Il Salento,la terra nobile del Salento.

Un caro saluto a tutti voi

Gioacchino Vilei

venerdì 2 ottobre 2009

Pampasciuni-ricetta salentina di Giuliano Longo


Ciao amiche ed amici,

i pampasciuni(in barese lampascioni)-appartengono alla famiglia dei cipollotti.Giuliano,un amico cuoco Giurdignanese mi ha inviato una ricetta che ora vi trascrivo.

Sono delle ricette povere con i frutti della terra.Subito dopo la guerra ,non c'era da mangiare e gli anziani di Giurdignano raccontano che si sfamavano proprio raccogliendo questi pampasciuni,o le cicuredrhe,o le cozze piccinne e le cozze municedrhe.Adesso tutte queste cose sono pregiate e addirittura hanno un costo eccessivo.

E andiamo alla ricetta,ma non solo perchè i pampasciuni si possono conservare e al momento opportuno servirli come antipasto.

Tra le altre cose quello dei pampasciuni,è un piatto tra quelli della tavola di San Giuseppe di cui vi ho già parlato nei post precedenti.



INGREDIENTI

1 kg di pampasciuni

aceto bianco

sale e olio quanto basta



PROCEDIMENTO

Pulire i pampasciuni privandoli dalle pellicine superficiali;lavarli bene e quindi versarli in acqua bollente facendoli bollire per qualche minuto,in modo che rilascino parte del loro liquido gelatinoso.Quindi scolarli,lavarli ancora e se occorre togliere parte delle pellicine che si staccano.

A questo punto mettere a bollire l'acqua salata e acidulata in percentuale del 20% di aceto(5 litri d'acqua- 1 -litro d'aceto)oppure in base a i gusti si può aumentare o diminuire la quantità di aceto.Se si fannno per essere invasati e conservati sott'olio la quantità di aceto deve essere superiore,perchè questo funge da conservante.

Non appena l'acqua stacca il bollore,versare i pampasciuni e farli cuocere fino a quando non risulteranno teneri pungendoli con la forchetta.Se si devono invasare è consigliabile lasciarli un pò duri perchè in questo caso li cuoce l'aceto.

Scolarli e asciugarli bene col canovaccio,quindi,prendere un vasetto di vetro sterilizzato in forno caldo,invasarli e coprirli con olio del salento.Si conservano bene per circa un anno.

Buon appetito.



n.b.

Agli amici Milanesi dico che i pampasciuni li possono trovare in quasi tutti i mercati rionali,soprattutto in febbraio,marzo.Se vi capita di essere nel Salento nel mese di marzo,il primo venerdì ad Acaya(frazione di Vernole)un comune vicino lLecce c'è proprio la sagra te lu pampasciune.
Altrimenti giorno 19 marzo a Giurdignano potete trovare questa pietanza tra le pietanze delle tavole di San Giuseppe.
Un caro saluto a tutti
Gioacchino Vilei