
Amiche ed amici Salentini e non,
ecco alcune ricette tipiche Salentine per il periodo di Natale
Le Pittule*
Le pittule ccè ssuntu, me sai tire?
Nnu picca te farina 'nmienzu all'egliu.
Ma lu Natale nnu sse po' sentire
se mancane le pittule é lu megliu.
Le pittule la sira te Natale le frice
Mama e ieu me le rriggettu!
Ssu bbelle caute e nnu me fannu male
puru se quarchetuna bbrucia 'mpiettu!
Le pittule a Natale ssu dde casa, alli
signuri e alli pezzenti.
Li mangianu li ecchi e li carusi...
la uei nna pittulicchia** Mmamminieddhru miu?
TRADUZIONE
Le "pittule" cosa sono, mi sai dire?
Un poco di farina in mezzo all'olio.
Ma il Natale non si può sentire/apprezzare
se mancano le "pittule" che (sono) il meglio.
Le "pittule" la sera di Natale le frigge
mia Madre e io me le mangio (con grande piacere)!
Le "pittule" a Natale sono di casa, sia dei
signori che a (casa) dei villani.
Le mangiano i vecchi e i giovani...
la vuoi una "pittulicchia" Bambinello mio?
* Le "pittule" sono uno dei tanti piatti poveri della
cucina contadina Salentina. Semplice pasta lievitata
e fritta nell'olio di oliva. Sono un piatto tipico del periodo
natalizio (come li "purceddhruzzi"). Diversamente da questi
però possono essere sia un piatto salato che dolce. Dipende
infatti dall'aggiunta del condimento (salati: filetto di baccalà, capperi
e olive, cavolfiori, oppure dolci: girati appena scolati nello
zucchero o in un poco di acqua e miele, ecc.)
Una ricetta Natalizia Salentina dell'amica Lucia D'Alba
STRUFOLI
INGREDIENTI:
- Kg. 1 di fior di farina
- gr. 200 di olio
- gr. 200 di vino bianco
- 1 arancia (la buccia e il succo)
- 1 bustina di lievito per dolci
- miele
- cannella
- pinoli q.b.
PREPARAZIONE:
Si impasta la farina con i diversi ingredienti e si lavora a lungo. Si formano poi dei maccheroni del diametro di un centimetro da cui si ritagliano dei pezzi lunghi non pi� di un paio di centimetri. Si appoggia ogni pezzo di pasta sul retro di una grattugia o, come si faceva anticamente, su un pettine da telaio e si esercita una leggera pressione con il dito per incavarlo e nello stesso tempo decorarlo. I porceddruzzi si friggono in abbondante olio bollente finch� sono cotti e dorati. Si passano poi in una casseruola dove si e' riscaldato il miele e, dopo averli girati e rigirati per qualche minuto perch� si imbevano bene, si adagiano su un piatto da portata, si spolverano di cannella e si coprono di pinoli.
Altra ricetta Salentina tipica di Natale
CARTIDDRATE
INGREDIENTI:
1 kg di farina "00"-un bicchiere d'olio d'oliva-una buccia d'arancia non trattata-50 gr di zucchero-300 ml di succo di arance(spremute fresche)-acqua q.b.-un pizzico di cannella,facoltativo-un pizzico di sale-abbondante olio per friggere(il mio amico consiglia quello di arachidi)-miele mille fiori per glassare le cartiddrate a piacere-50 gr di anicini(zuccherini colorati)
ESECUZIONE
Far sfumare nell'olio ben caldo la buccia d'arancia,disporre la farina a fontana e versarvi sopra l'olio,privandolo della buccia d'arancia.Passare tutta la farina sfregandola tra le mani in modo che si assorba tutto l'olio omogeneamente.A questo punto unire unire lo zucchero,il sale e se gradite la cannella.Far intiepidire il succo delle arance spremute e incominciare ad impastare il tutto,quindi aggiungere un pò d'acqua tiepida per volta ,sino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo che si riesca a stendere con il mattarello.A questo punto stendere la pasta in una sfloglia sottile,tagliare delle striscie larghe 5 cm e lunghe circa 50.
Piegarle a metà nel senso della lunghezza e pizzicare i bordi della striscia ogni 3 cm dal lato dei lembi aperti,arrotolare ogni nastro su se stesso unendo nei punti lasciati aperti in precedenza come a formare delle rose.
Friggere le cartiddrate poche alla volta in abbondante olio,fino a completa doratura e farle asciugare su carta assorbente,quindi disporle su un piatto,glassarle con il miele scaldato con un filo d'acqua e spolverarle con gli anicini colorati.
Esiste la variante con il vino cotto speziato al posto del miele(personalmente preferisco quelle col miele).
E' meglio prepararle il giorno prima di servirle.Si conservano bene per due settimane in scatole ermetiche.
L'amico Giuliano Longo ci propone un'altra ricetta Salentina Natalizia
PITTULE
INGREDIENTI
1 kg di farina "oo"-un cucchiaio da pasto raso di sale fino(circa 15-20 gr)-1 panetto di lievito di birra fresco-1 cucchiaiio da the di zucchero-600 ml. di acqua circa-abbondante olio per friggere(il mio amico consiglia quello di arachidi)
ESECUZIONE
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida con lo zucchero e il sale,unirvi la farina sino ad ottenere un impasto morbido.Lasciar lievitare l'impasto per circa due ore al caldo.
Adesso attenzione !!!!
Rimescolare un pò l'impasto,prendere una quantità d'impasto che stia in una mano,stringerlo e far fuori uscire tra il pollice e l'indice una pallina,che vi aiuterete a staccare con l'ausilio di un cucchiaio,immergendola subito nell'olio ben caldo.Cuocetene un pò la volta fino a completa doratura,mescolandole in continuazione.
Si dovrebbero ottenere delle frittelline più o meno tonde,che si fanno asciugare su carta assorbente e si servono subito ben calde.
Volendo si possono arricchire con olive nere,cavolfiori,capperi,ma le più buone secondo Giuliano sono quelle semplici che faceva sua nonna.
Altra ricetta tipica Salentina è quella relativa al pesce con pasta di mandorla(a Pasqua si prepara l'agnello con lo stesso procedimento)
Ingredienti:
kg. 1 di mandorle
gr. 800 di zucchero
una bustina di vaniglia
un po' di marmellata di pere.
Preparazione
Sgusciare e privare della pellicina le mandorle (basta immergerle per pochi minuti in acqua bollente). Macinarle insieme allo zucchero, metterle in una pentola e cuocere a fuoco bassissimo sempre rimestando con un cucchiaio di legno.
Quando la "pasta" si staccherà dal fondo della pentola è pronta. Unire la vaniglia e continuare a mescolare con un cucchiaio di legno fino a quando diventerà tiepida. Rivestire la forma di gesso con pellicola trasparente, sistemare la pasta di mandorla dello spessore desiderato, mettere uno strato di marmellata di pere, coprire con la rimanente pasta. Togliere dallo stampo, adagiare su un vassoio di cartone e decorare con confettini argentati e cioccolatini ricoperti di stagnola colorata.
Un abbraccio
Gioacchino Vilei