
Ciao amici,
da ragazzi,a Giurdignano,in questo piccolo centro del salento non ci facevamo mancare nulla.Organizzai,con alcuni amici, "lu festivalla"-in un frantoio,ma non ristrutturato come se ne vedono tanti adesso,ma ancora i funzione.
Vi trascrivo dalla mia raccolta ,una poesia dialettale dalla quale si riesce a capire che nonostante non avessimo i mezzi d'adesso,riuscivamo a divertirci lo stesso.Dal febbraio del 1967 sono trascorsi 42 anni,ma credetemi il ricordo di quell'evento è ancora vivo in me e in tutti gli amici che vi parteciparono.Vorrei anche far capire a tanti giovani che non bisogna necessariamente aspettare che dall'alto qualcuno organizzi qualcosa per divertirsi,ma come diceva una mia saggia amica "bisogna far funzionare il cervello"-insomma muoversi,fantasticare,sognare,realizzare qualcosa che piace.
LU FESTIVALLA
(dedicata all'amico Luigi Bruno)
Quanta fatica,quanta pascenza
per fare lu festivalla a Giurdignanu nosciu.
Propriu nu festivalla
alla grande,cullu complessu
antrà lu trappitu;
si,propriu trappitu
trasformatu in teatru.
Nussù chiacchere,ma è veru
sulu ci ha faticatu
lu po sapire.
Nu mese e forse cchiui
lu trappitu a pulizzare ncuminciamme
e a provare le canzuni
cullu complessu "i pipistrelli"
Poi lu palcu,culli banchi
dell'asilu preparamme,
po tutte le meju tuvaje e
lenzuli de la dote le fimmine
ne pristara.
Era bellu,mutu bellu.
Li cantanti,la giuria,lu presentatore,
lu complessu,la premiazione;propriu comu a Sanremu,
e puru nu picca de invidia e d'emozione
i cantanti tiniane.
E le canzuni ?belle....belle
"bandiera gialla-nessuno mi può giudicare-ban bang-la fisarmonica ecc ecc "
E lu guadagnu ?Mutu,mutu,
appena pe na pizza antrà lu "ziu Cicciu"
E la soddisfazione?
Tanta...tanta...veramente
Gioacchino Vilei
Ciao Gion,sono nato "solo" dopo 7 anni dal festival di giurdignano,ma nel leggere oggi questa poesia dialettale,ho avuto l'impressione di percepire le fatiche,l'entusiasmo,le emozioni e tutto quello che ognuno di voi ha vissuto singolarmente;mi hai fatto tornare in mente quando noi ragazzi del mio tempo,organizzavamo le feste sotto qualche cantina,oppure alle vecchie scuole elementari.
RispondiEliminaGrazie per aver risvegliato in me "l'antica memoria"...ricordi ed emozioni che oggi a distanza di 22 anni mi hanno fatto davvero commuovere.E' bello che ci siano persone come te che trasmettono ai più giovani pezzi di vita vissuta che nessuno potrà mai cancellare.Buona vita Giuliano Longo
Grazie Giuliano,
RispondiEliminason contento d'aver fatto risvegliare in te emozioni di una volta.Debbo dirti che in occasione del festival ci fu un entusiasmo comune di noi giovani,ma soprattutto un'inversione di tendenza:erano presenti ad assistere allo spettacolo i così detti "nobili" del paese,anche in giuria.Questo ci fece capire d'aver organizzato una bella cosa.
Per quei tempi non era facile coinvolgere le ragazze a cantare e a preparare il tutto.Tutto questo senza l'aiuto del comune o di altri enti,solo con le nostre forze.Facemmo pagare il biglietto,sinceramente non ricordo la cifra,e con questo incasso pagammo il complesso e altre piccole spese.Ma certamente non ha prezzo l'aiuto di Virginia Mariano bonanima,di Luigi Bruno,di Pasqualina,di Uccio sacrestano(ci diede le sedie della Madonna del rosario)-Della maestra Enza dell'asilo che ci diede i tavoli per fare il palco,insommma,evento indimenticabile se ci fa emozionare ancora dopo 42 anni.
un abbraccio
Gio'
chi mi ama mi segue (un detto vecchio), Rita non ti arrabbiare , bravo Gion. ho quasi finito di leggere commenti e passare da un blog all'altro. per fortuna nevica e non posso fare niente all'esterno se no non ce la facevo.
RispondiEliminaCiao e bravoooooooo. complimenti sei grande.
ciao Elda,anche qui nevica,spero che la finisca e arrivi la primavera
RispondiEliminaun abbraccio
Gio'