
Ciao amiche ed amici,
chi conosce il Salento sicuramente soprattutto d'estate si è imbattuto nelle feste patronali,con le sue luminarie,con i concerti bandistici.
C'è ne sono tantissimi e da ragazzo ricordo il concerto bandistico di Acquaviva delle fonti,città di Lecce,città di Fracagnano ecc .ecc.
Queste cosi dette "banne"allietavano ed allietano il paese e i cittadini.
A differenza di quanto avviene adesso che quasi tutti i loro componenti frequentano il conservatorio,ai miei tempi(parlo sempre degli anni 60)-erano delle persone che amavano la musica ,si diceva che suonavano ad orecchio,che si mettevano insieme nei mesi estivi e giravano tutto il salento,ricco di feste patronali soprattutto nel periodo estivo.
Si sacrificavano,dormivano su delle brandine nei locali messi a disposizione dal comitato organizzatore della festa(quasi sempre nelle scuole)- mangiavano qualche panino,insomma si arrangiavano come potevano.Nei mesi invernali tornavano ai loro lavori
Ora sicuramente è un'altra cosa visto che le distanze tra una città e l'altra non sono più un problema.
Resta questa bellissima tradizione che non deve sparire,forse andrebbe un tantino valorizzata.
Un caro saluto a tutti
Gioacchino Vilei
chi conosce il Salento sicuramente soprattutto d'estate si è imbattuto nelle feste patronali,con le sue luminarie,con i concerti bandistici.
C'è ne sono tantissimi e da ragazzo ricordo il concerto bandistico di Acquaviva delle fonti,città di Lecce,città di Fracagnano ecc .ecc.
Queste cosi dette "banne"allietavano ed allietano il paese e i cittadini.
A differenza di quanto avviene adesso che quasi tutti i loro componenti frequentano il conservatorio,ai miei tempi(parlo sempre degli anni 60)-erano delle persone che amavano la musica ,si diceva che suonavano ad orecchio,che si mettevano insieme nei mesi estivi e giravano tutto il salento,ricco di feste patronali soprattutto nel periodo estivo.
Si sacrificavano,dormivano su delle brandine nei locali messi a disposizione dal comitato organizzatore della festa(quasi sempre nelle scuole)- mangiavano qualche panino,insomma si arrangiavano come potevano.Nei mesi invernali tornavano ai loro lavori
Ora sicuramente è un'altra cosa visto che le distanze tra una città e l'altra non sono più un problema.
Resta questa bellissima tradizione che non deve sparire,forse andrebbe un tantino valorizzata.
Un caro saluto a tutti
Gioacchino Vilei
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